Influenza in Lombardia: quando sarà il picco? Due milioni di lombardi vaccinati: "Va bene anche all'ultimo minuto"
Matteo Bassetti rammenta poche semplici regole, soprattutto per non sovraccaricare le strutture ospedaliere
C'è soddisfazione per i numeri della campagna vaccinale anti-influenzale in Lombardia, che è a quota 2 milioni di somministrazioni. Sono infatti già 1.977.051 le vaccinazioni registrate, mentre altre 47.000 dosi sono state distribuite ai medici di medicina generale che le hanno già somministrate e stanno procedendo alla registrazione.
Il picco dell'influenza è previsto per la metà di gennaio 2025. Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, rammenta poche semplici regole, soprattutto per non sovraccaricare le strutture ospedaliere.
Influenza Lombardia: 2 milioni di vaccinati
Risultati positivi anche per gli hotspot infettivologici, l'iniziativa sperimentale che mira a migliorare la gestione delle sindromi respiratorie virali quando non è prevista l'attività ordinaria dei medici di medicina generale. In un mese, dal 1 dicembre scorso a ieri, gli accessi totali registrati sono stati 2.209. Il maggior numero si è concentrato dal 23 al 29 dicembre (1.148 accessi).
Regione Lombardia ricorda che per accedere agli hotspot infettivologici bisogna chiamare il numero 116117 (dalle 20 alle 8 nei giorni feriali e 24 ore su 24 ore sabato, domenica e nei giorni festivi e prefestivi). I medici valuteranno telefonicamente la necessità di indirizzare l'assistito (dai 6 anni in su con sindromi respiratorie) presso l'hotspot più vicino.
Soddisfazione di Bertolaso
Il risultato raggiunto, per Guido Bertolaso, titolare del Welfare lombardo, è un ottimo traguardo:
"Testimonia l'efficienza del sistema sanitario lombardo e la sensibilità dei cittadini verso la propria salute e quella degli altri".
L'assessore ha poi invitato chi non lo avesse ancora fatto a a vaccinarsi, ricordando che il vaccino è prenotabile dal sito della Regione.
Bene anche le adesioni "last minute"
“In Lombardia registriamo un bel 10% in più di vaccinazioni" rispetto a un anno fa,ha ricordato anche Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'Università Starale di Milano. Ma il trend è positivo a livello nazionale.
"Siamo ancora in tempo per proteggerci", esorta il virologo. "Andiamo avanti così e ben vengano anche le adesioni 'last minute'".
Il picco influenzale e il nodo ospedali
Il picco è atteso nelle prime settimane di gennaio: complici le feste, che hanno creato occasione di convivialità (e di contagio) ma anche la riapertura delle scuole.
"La situazione negli ospedali è naturalmente di difficoltà, perché da un lato è un periodo in cui ci sono meno medici, meno infermieri e meno operatori sanitari (giustamente anche loro fanno qualche giorno di ferie) e in più c'è una grande pressione data naturalmente da una popolazione, quella italiana, che è molto anziana, molto avanti con gli anni, e ha bisogno continuo di cure", spiega Bassetti. "Se ci si mette anche che adesso c'è l'influenza è chiaro che gli ospedali, i pronto soccorso in generale sono in difficoltà in qualche modo, hanno un iperafflusso. Io credo che il peggio arriverà probabilmente nella prima settimana dell'anno".
Come comportarsi:
"E dovremo dire a tutti i cittadini che, siccome questa è una forma influenzale lunga che porta ad avere la febbre per 3-4 o anche 5 giorni e con temperatura a 39-40°, di non correre in ospedale soltanto perché non scende. La febbre non scende perché è il normale corso dell'influenza - conclude l'esperto -. Si prendono gli antipiretici, si sta a casa. Evitiamo gli antibiotici ed evitiamo di correre nei pronto soccorso perché rischiamo veramente il tracollo".