L'intervista

Il futuro della Lombardia nella relazione tra montagna e città

L'assessore regionale Sertori lancia la "giornata della montagna" di lunedì 20 novembre e parla dei prossimi passi in tema di terrazzamenti, risorse idriche e idroelettrico

Il futuro della Lombardia nella relazione tra montagna e città
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Riavvicinare il mondo della montagna a quello della città. Mai più di oggi è importante riunire le due anime della Lombardia: quella industriosa delle città e della metropoli, con quella naturalistica, ma anche ricca di risorse della montagna. Lo sa bene l’assessore regionale agli enti locali, montagna, risorse energetiche e utilizzo risorsa idrica Massimo Sertori, che proprio per questo motivo ha organizzato per la giornata di lunedì 20 novembre, a Palazzo Lombardia, l’evento “La Montagna echeggia in città“.

Riavvicinare la montagna alla città

Sarà una giornata interamente dedicata al racconto della montagna, della sua gente, delle sue imprese, delle sue eccellenze, con uno sguardo proiettato al futuro e, in particolare, alle Olimpiadi Invernali del 2026. Ci siamo fatti dare dall’Assessore qualche anticipazione, per poi approfondire con lui alcuni dei temi più caldi dell’attualità: dal successo del bando per la manutenzione dei terrazzamenti, al lavoro di Regione per migliorare la gestione pubblica delle risorse idriche, ed infine il tema dell’idroelettrico. In un momento in cui l’autonomia energetica è diventata un bisogno primario, l’assessore è tornato a sottolineare l’importanza di valorizzare e sfruttare al meglio le “risorse che già abbiamo”.

Assessore, per il prossimo 20 novembre avete organizzato una giornata interamente dedicata alla montagna. In cosa consisterà?

Il programma è molto ricco: accanto a panel di approfondimento istituzionale, si succederanno momenti di confronto tra imprenditori, sportivi, influencer, personaggi nati in montagna che, si sono distinti a livello nazionale ed internazionale. La Piazza Città di Lombardia sarà allestita in modo accogliente e coinvolgente, con stand che presenteranno i mestieri, le attività imprenditoriali, i prodotti enogastronomici, tutte le eccellenze che sono nate in montagna e che si sono poi affermate in città, in Italia e nel mondo. Per ricreare un’atmosfera simile a quella che tipicamente si respira in montagna, inoltre, la giornata si concluderà con l’esibizione di un coro ed un momento finale di festa aperta a tutti, con la più tradizionale delle “pizzoccherate”.

Regione Lombardia ha appena finanziato 228 progetti nelle Comunità Montane grazie al bandoTerrazzamenti 2023, quali saranno le ricadute sul territorio?

Si tratta di un bando molto importante, che arriva dopo altri bandi sul tema, che avevano già avuto grande successo. Con questo provvedimento andiamo a sistemare, e mantenere, i terrazzamenti. Un’opera che ci hannoconsegnato i nostri avi, e che oggi sono utilizzati per la coltivazione di vitigni, il cui vino è famoso nel mondo, ma hanno anche un’importante funzione di drenaggio, a contrasto del rischio idrogeologico. Tengo particolarmente a questa misura, perché senza si essa certi interventi non sarebbero possibili, con i 5 milioni che abbiamo messo a disposizione abbiamo generato interventi dal valore di oltre 10. In questo modo abbiamo generato lavoro,  aiutato a preservare quello che è un “monumento” della nostra storia.

La gestione delle risorse idriche in Lombardia

Un'altra battaglia che sta portando avanti è quella che riguarda la miglior gestione delle risorse idriche ...

Il “vecchio” slogan che riprendo sempre è “l’acqua è vita”, intesa nei suoi utilizzi plurimi: da quelli domestici e civili, ma anche energetici e agricoli. La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia, e siamo reduci da una stagione siccitosa, che ha registrato il 60% di acqua in meno, rispetto alla media. Da questo punto di vista il tavolo di coordinamento fatto in Regione, con gli attori del sistema idrico integrato e del mondo agricolo è stato fondamentale per riuscire ad andare incontro alle esigenze di tutti. Ci ha insegnato ad utilizzare l’acqua in modo parsimonioso, per questo abbiamo scelto di mantenerlo attivo, anche esaurita l’emergenza. Per quello che riguarda il sistema idrico, poi, la nostra legge di riferimento è ormai datata, abbiamo intenzione di rimetterci mano, confrontandoci con i gestori unici, per garantire ai cittadini un servizio di miglior qualità a costi contenuti.

Va in questa direzione anche l’accordo stipulato con Water Alliance e GSE, per valutare la qualità energetica delle aziende pubbliche?

Sì. È un accordo importante perché esprime l’esigenza che abbiamo di portare avanti una politica di qualità, ma contenendo i costi il più possibile. Water Alliance raggruppa al suo interno tutti i gestori unici, ed è un interlocutore necessario, perché per fare le leggi abbiamo bisogno di confrontarci con chi conosce il settore perchè tutti i giorni ci lavora. GSE è anche importante perché ci da informazioni riguardo il collegamento tra l’utilizzo dell’acqua e la produzione di energia.

L’acqua come risorsa energetica

Lei sta spingendo molto sull'idroelettrico, e la sua gestione a livello regionale. Che valore hanno questi impianti in Lombardia? E' una forma di energia su cui intendete investire?

Siamo tutti d’accordo sul fatto che: le rinnovabili siano il futuro, sulla decarbonizzazione, sulla necessità di raggiungere l’autonomia energetica. Ciò detto, io credo che per farlo sia necessario, innanzitutto, sviluppare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione. Oggi l’idroelettrico rappresenta il 40% dell’energia che arriva da fonti rinnovabili in Italia, di questa il 27% è prodotto in Lombardia. Per questo è fondamentale che ne manteniamo la gestione, e che questa venga preservata e migliorata. Ed è a questo che miriamo con la legge regionale sulle concessioni. Naturalmente questo deve essere fatto con un bilanciamento rispetto all’impatto territoriale, io infatti non sto pensando a nuove dighe, ma parlo di efficientare quelle che ci sono. Più di una volta ho suggerito di pensare ai sistemi di ripompaggio. Oggi questi non sono convenienti, per una questione di normative, ma le leggi si possono cambiare. Vogliamo continuare a fare scuola in questo senso.

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