World’s Top 2% Scientist

Il direttore dell'Oncologia di Crema menzionato tra i migliori ricercatori al mondo

Gianluca Tomasello: "Grande soddisfazione per me e per l’Asst di Crema. Ricerca significa curare meglio”

Il direttore dell'Oncologia di Crema menzionato tra i migliori ricercatori al mondo
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Oncologia Crema, il direttore Gianluca Tomasello menzionato tra i migliori ricercatori al mondo. A dirlo è la classifica World’s Top 2% Scientist, stilata dall’università di Stanford.

Oncologia Crema, direttore Tomasello tra i migliori ricercatori al mondo

C’è anche Gianluca Tomasello, direttore dell’unità operativa di oncologia di Asst Crema, nella World’s Top 2% Scientist, classifica relativa al 2023 stilata dall’università di Stanford. La classifica intende mettere in luce gli specialisti più autorevoli al mondo nell’ambito della ricerca.

Tra i parametri considerati: l’esperienza e il numero di articoli e citazioni.

“Essere citato in questa classifica -spiega il direttore Tomasello- è una conferma dell’attività e dei sacrifici svolti in questi anni ed è una grandissima soddisfazione per me, a titolo personale, ma anche, credo, per l’Asst di Crema.

Dal mio arrivo in azienda mi sono speso per attivare, grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio cremasco, una struttura dedicata alla ricerca clinica che garantirà migliore qualità delle cure per i pazienti. Al netto dei processi burocratici legati a questa attività, fare ricerca significa poter offrire, a partire proprio dalle piccole realtà, innovative opportunità di cura ai pazienti”.

Gianluca Tomasello

Dallo scorso maggio opera presso il Maggiore una data manager, Nasim Ansarin, che si occupa, supportata dal comitato etico aziendale, sia delle procedure burocratiche legate all’autorizzazione degli studi clinici sia delle relazioni con i pazienti.

“Ricerca -ha chiarito Tomasello- è anche possibilità di lavorare in rete con grandi centri di riferimento nell’area oncologica: credo che la contaminazione di saperi possa far bene alla realtà di Crema e a tutti i professionisti che vi lavorano. Fare ricerca favorisce anche uno scambio costruttivo all’interno dell’equipe: crea sinergie, rafforza legami, a beneficio dei professionisti e dei pazienti, oltre ad essere una buona opportunità di crescita per l’azienda nel complesso”.

La carriera

Giunto a Crema lo scorso anno, Gianluca Tomasello proviene dal Policlinico di Milano. Prima aveva lavorato presso il cancer center di Niguarda e presso il reparto di oncologia di Asst Cremona. Ha, inoltre, svolto attività di ricercatore presso l’Institut “Jules Bordet” di Bruxelles dove si è dedicato a studi clinici di fase II/III di terapia adiuvante e di ricerca traslazionale nel cancro della mammella.

I protocolli di ricerca

A Crema ha favorito l’avvio di protocolli di fase II (ovvero quelli che valutano l’attività e la sicurezza di un nuovo intervento terapeutico) o di fase III (ovvero quelli che mirano a dimostrare la maggior efficacia di un nuovo intervento terapeutico rispetto alla terapia standard in termini di miglioramento della sopravvivenza globale o libera da malattia).

In questa fase l’azienda è aperta all’attivazione di protocolli di ricerca per la cura delle maggiori patologie oncologiche, in particolare quelle più rappresentate presso l’Asst di Crema: tumori della mammella, tumori gastrointestinali, tumori del polmone, tumori del tratto genito-urinario e ginecologico. Ad oggi ha aderito a tre protocolli: uno studio nazionale multicentrico per i tumori metastatici del colon retto, uno studio osservazionale dedicato alle leucemie ed uno dedicato ai tumori dei polmoni.  Di recente attivazione anche quello finalizzato a valutare l’efficacia dell’immunonutrizione per pazienti con neoplasie polmonari.

Dal direttore generale di Asst Crema Alessandro Cominelli sono giunte le congratulazioni per il risultato conseguito:

“Il traguardo raggiunto dal direttore Tomasello è un lustro per tutta l’Asst di Crema. L’attività di ricerca, anche in una realtà di piccole dimensioni, è un’opportunità da coltivare se si traduce in migliore cura, garantendo soprattutto equità di accesso alle cure oncologiche.

La malattia oncologica oggi è una questione sociale, una realtà che investe non solo l’ambito medico, ma anche quello sociale e che ha ricadute non solo sulla persona che ne è affetta, ma anche sulla sua famiglia, sulla società civile in generale.

Ecco, perché, ciascuno, singolo, istituzione o ente no profit deve mettersi in gioco, collaborando, mettendo a disposizione il proprio sapere. Sicuramente, il fatto di disporre di una voce così autorevole, ci consentirà di crescere, di apprendere e di offrire ai cittadini cremaschi le migliori cure”.

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