Il Vescovo di Cremona, Mons. Antonio Napolioni, invita a vivere il Natale riscoprendo il vero senso della festa in Gesù, superando consumismo e paure, e aprendo il cuore a pace, speranza e fraternità (foto di copertina: Diocesi di Cremona)
Gli auguri del Vescovo Napolioni
“Due mesi fa sono stato a Betlemme con gli altri vescovi lombardi. La grotta era vuota, segnata dalla paura della guerra. E quanto vorrei tornarci presto, questa volta insieme a tanta gente, pellegrini di speranza”.
Con queste parole, Mons. Antonio Napolioni apre il suo messaggio di Natale, invitando tutti a riscoprire la dimensione autentica della festa.
Il Vescovo sottolinea il desiderio di pace e riconciliazione tra popoli e religioni, richiamando il gesto dei cristiani che incontrano i fratelli ebrei e musulmani, così come l’auspicio di Papa Leone di visitare luoghi di conflitto, da Kiev al Medio Oriente, non per scontri, ma per incoraggiare dialogo e vicinanza.
Il vero Natale: Gesù al centro
“Torniamo subito a Betlemme, col cuore, per contemplare l’unico vero Natale: quello di Gesù, Colui che è venuto, viene e verrà”, scrive il Vescovo. La liturgia, i segni concreti, la grazia interiore e la gioia condivisa costituiscono secondo Mons. Napolioni la via per vivere pienamente la festa.
In un’epoca segnata dal consumismo, invita a non ridurre il Natale a uno spettacolo da osservare dal divano, ma a partecipare con preghiera corale e azioni concrete. I protagonisti migliori, osserva, sono spesso i più piccoli, i poveri, gli ammalati e chi serve la comunità, persino lavorando durante le festività.
Un cammino di fraternità
“Per tutti risuona ancora l’annuncio: “È nato per voi il Salvatore”, ricorda il Vescovo, esortando a mettersi in cammino come magi o pastori del terzo millennio. L’invito è a non lasciare vuota la grotta di Betlemme nella nostra vita, a condividere senso e speranza, senza competizione, ma con amore e grazia.
Il messaggio sottolinea che, anche nei tempi difficili, la vita piena e vera sgorga dalla paternità di Dio e illumina chi la accoglie, trasmettendo calore e gioia a chi ci sta intorno.
Mons. Napolioni conclude ricordando che il Natale è un tempo impegnativo ma meraviglioso per essere cristiani: il Bambino Nascente, ovunque si manifesti nelle grotte della storia e della società, ci ricorda l’umanità condivisa e la dignità di ogni persona.
“Svuotati di ciò che ci appesantisce, torniamo liberi di credere e gioire. Auguriamoci l’umile pienezza del Natale”, afferma il Vescovo, invitando a vivere le feste con autenticità, fede e speranza.