Giornata Nazionale Ortopedia e Traumatologia: "Dopo la pandemia torniamo a prenderci cura dei nostri pazienti"
Alessio Pedrazzini (Direttore Ortopedia, Ospedale Oglio Po): “Nonostante l’emergenza, la rete regionale e nazionale di specialisti ne è uscita rafforzata”.
4 giugno 2021: prima Giornata Nazionale dell'Ortopedia e della Traumatologia. Erika Maria Viola (Direttore Ortopedia, Ospedale di Cremona): “Dopo la pandemia, torniamo più arricchiti per prenderci cura dei nostri pazienti”. Alessio Pedrazzini (Direttore Ortopedia, Ospedale Oglio Po): “Nonostante l’emergenza, la rete regionale e nazionale di specialisti ne è uscita rafforzata”.
Giornata Nazionale Ortopedia e Traumatologia
Si celebra per la prima volta quest’anno la Giornata Nazionale dell’Ortopedia e della Traumatologia, iniziativa promossa dalla Federazione delle società medico scientifico italiane (Fism), dalla Cabina di regia Benessere Italia in seno alla presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot).
Erika Maria Viola (Direttore Ortopedia, Ospedale di Cremona) e Alessio Pedrazzini (Direttore Ortopedia Ospedale Oglio Po) ci spiegano il significato di questo evento.
Prima giornata dedicata all'ortopedia: perché è importante, soprattutto in questo momento dove il Covid ha catalizzato l'attenzione?
“Questa giornata unisce idealmente Ortopedici e Traumatologi in una precisa data, il 4 giugno. In questa occasione verrà celebrata per la prima volta una rete specialistica professionale effettiva e reale, costituita da colleghi ed in molti casi anche da amici” – spiega Erika Maria Viola.
“Gli eventi dei mesi scorsi hanno rafforzato la nostra coesione, anche grazie alle Società nazionali che ci sono state vicine in ogni modo in tante occasioni. Nonostante tutte le difficoltà dovute alla pandemia, Siot (Società Italiana di ortopedia e Traumatologia) e Otodi (Ortopedici e Traumatologi Ospedalieri d'Italia), hanno continuato in questi mesi a promuovere l’aggiornamento professionale e a trovare soluzioni scientifiche e logistiche per rendere più agevole il nostro lavoro quotidiano” – continua Viola.
“Se da un lato era altamente motivante affiancare altri specialisti in prima linea nel rispondere ad un nuovo nemico, dall'altro era altrettanto necessario rivolgersi ai pazienti ortopedici e traumatologici bisognosi di cure non procrastinabili ed aiutare in qualsiasi modo possibile chi, in attesa di intervento elettivo, doveva invece affrontare la sospensione del programma chirurgico e proseguire con trattamenti conservativi fino a data non preventivabile” – conclude Viola.
“Lo scambio di esperienze e di conoscenze è stato, in questi mesi, particolarmente frequente via web” – prosegue Alessio Pedrazzini. “L'inevitabile confronto anche di impressioni, paure, preoccupazioni da essere umano ad essere umano, fra un concetto scientifico e l'altro, ha condotto verso una umanizzazione inconsueta di quelli che in precedenza sarebbero stati puri incontri professionali.”
“In questo modo si è rafforzata una rete regionale e nazionale composta da specialisti con nuove consapevolezze e con strumenti di incontro ormai divenuti abituali” – conclude Pedrazzini.
Le vostre attività sono ancora assorbite dall’emergenza Covid?
“Da poche settimane la priorità è cambiata: siamo tornati Ortopedici e Traumatologi a tutti gli effetti (un pochino cresciuti ed arricchiti da nuove conoscenze e pessimi ricordi), ed il nostro quotidiano è caratterizzato dall'affrontare patologie con le quali abbiamo confidenza, spesso aggravate da un’inevitabile attesa” – afferma Viola.
“In molti casi è emerso un aggravamento delle condizioni articolari, in altri un sensibile aumento di peso ha reso la sfida più grande, in altri ancora una perdita globale del tono muscolare, nota come sarcopenia, ci sta portando a spronare il paziente, con tutti i limiti della patologia ortopedica, ad applicarsi per guadagnare agilità e forza” – aggiunge Viola.
“Quanto descritto dalla collega Viola, è drammaticamente vero. Purtroppo, oggi ci troviamo a fronteggiare un rapido incremento dei pazienti traumatizzati insieme a pazienti ortopedici già esistenti che hanno dovuto sospendere l’intervento chirurgico” – afferma Pedrazzini.
“Entrambi, la dottoressa Viola ed io, insieme alle nostre equipe, stiamo lavorando al massimo per garantire ai pazienti le giuste cure e attenzioni di cui necessitano. Vogliamo guardare avanti e riprendere a pieno regime la nostra attività” – conclude Pedrazzini.
(Foto di copertina: Erika Maria Viola insieme all'equipe di Ortopedia di Cremona)