Giancarla, tre aneurismi e una nuova vita: "Ora affronto tutto con fiducia. Qui sono in buone mani"
Operata d’urgenza a Cremona per la rottura di un aneurisma cerebrale, scopre di convivere con altri due: una storia di coraggio, competenza medica e assistenza continua

Tre aneurismi e la certezza "di essere in buone mani": la storia di Giancarla, nonna a tempo pieno. Ogni giorno l’équipe di neuroradiologia interventistica dell’Ospedale di Cremona è alle prese con l’emergenza. Collabora con pronto soccorso, neurologia, neurochirurgia.
La storia di Giancarla, operata a Cremona
Non aveva mai avuto problemi di salute, e nemmeno sintomi che potessero far pensare a qualcosa di serio. Eppure, due anni fa, Giancarla (63 anni, di Cremona) è stata colpita all’improvviso dalla rottura di un aneurisma cerebrale. Un evento drammatico, ma anche l’inizio di un percorso di cura che le ha salvato la vita.
"Non potevo immaginare una cosa così, io da sola con tre aneurismi", racconta oggi con il sorriso. Operata d’urgenza all’Ospedale di Cremona, durante i controlli successivi i medici hanno scoperto la presenza di altri due aneurismi non ancora rotti.
L’aneurisma cerebrale: un “nemico silenzioso”
"Si può convivere per anni con un aneurisma cerebrale senza saperlo", spiega il dottor Michele Besana, neuroradiologo interventista.
"Nella maggior parte dei casi viene scoperto per caso, durante una TAC o una risonanza eseguita per altri motivi. Non dà sintomi, a meno che non si rompa o non inizi a comprimere le strutture cerebrali vicine".
Si tratta della malformazione vascolare più frequente nel cervello: una dilatazione anomala di un’arteria, che può espandersi fino a provocare un’emorragia. Una patologia subdola e pericolosa, che però può essere tenuta sotto controllo grazie alla diagnosi precoce e a trattamenti mirati.

Quando intervenire
Non tutti gli aneurismi devono essere operati subito. Come nel caso di Giancarla, la cui situazione è costantemente monitorata.
"Oggi mi sento tranquilla – racconta – so di essere in buone mani. Aspetto con fiducia che mi chiamino per il prossimo intervento".
"La decisione di trattare un aneurisma non rotto richiede una valutazione attenta», precisa Besana. «Dipende da molti fattori: dimensioni, forma, posizione, ma anche dall’età del paziente, dalla familiarità, dalla presenza di ipertensione o abitudini come il fumo. Solo quando il rischio di rottura è superiore a quello dell’intervento si sceglie di operare".

Tecnologie avanzate e approcci mini-invasivi
Nel trattamento degli aneurismi cerebrali, la Neuroradiologia dell’Ospedale di Cremona adotta tecniche moderne e poco invasive. Come spiega il dottor Emilio Giazzi, l’approccio può essere chirurgico o endovascolare. Quest’ultimo prevede l’inserimento di micro cateteri attraverso l’arteria femorale o radiale, per raggiungere il punto interessato nel cervello e bloccare il flusso sanguigno all’interno dell’aneurisma.
"Utilizziamo dispositivi come stent a diversione di flusso e strumenti intrasacculari", racconta Giazzi.
Procedure efficaci, che permettono di ridurre i rischi e garantire un decorso più rapido.

Un’assistenza che dura nel tempo
Il percorso non si esaurisce con l’intervento. La Neuroradiologia cremonese segue ogni paziente per almeno cinque anni, con controlli programmati e contatti regolari.
"Mi sento seguita in tutto e per tutto", dice Giancarla. "Mi chiamano per sapere come sto, si informano. Io, nel frattempo, faccio la nonna a tempo pieno. La mia vita è ripresa, ed è bella come prima".
Una squadra, sette storie
La storia di Giancarla è la terza di una serie di sette video-racconti realizzati dal Servizio Comunicazione dell’Ospedale di Cremona, per far conoscere il lavoro dell’équipe di Neuroradiologia diretta da Claudia Ambrosi. Sei specialisti – Michele Besana, Emilio Giazzi, Gloria Maccabelli, Barbara Romano, Alessandro Scavuzzo – che ogni giorno affrontano patologie complesse come ictus, aneurismi e stenosi vascolari.
Il reparto rappresenta il punto di riferimento provinciale per la gestione delle emergenze neurovascolari, sia in fase acuta che programmata, in stretta collaborazione con Neurologia e Neurochirurgia.
Un lavoro d’eccellenza, dove la competenza tecnica incontra l’umanità del prendersi cura.