CAMBIAMENTI CLIMATICI

Estate umida e precipitazioni abbondanti, la disponibilità idrica del fiume Po è ai massimi storici

Una situazione diametralmente opposta a quella di due anni fa quando è stata registrata la più bassa portata media giornaliera di sempre, pari a 114 m3/s

Estate umida e precipitazioni abbondanti, la disponibilità idrica del fiume Po è ai massimi storici
Pubblicato:

Fiume Po: disponibilità idrica ai massimi storici. Rispetto al periodo 1991-2020, il grande fiume ha fatto registrare alla sezione di chiusura di Pontelagoscuro (Fe) nuovi valori massimi di portata media mensile nei mesi di marzo e giugno (rispettivamente di 3.174 e 2.926 m3/s) e valori prossimi ai massimi nei mesi di aprile e maggio: una situazione diametralmente opposta a quella che si riscontrava esattamente due anni fa quando, il 24 luglio del 2022 il fiume Po, sempre a Pontelagoscuro, si registrava la più bassa portata media giornaliera di sempre, pari a 114 m3/s

Fiume Po, disponibilità idrica ai massimi storici

Al giro di boa dell’estate l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto del Po aggiorna puntualmente le analisi statistiche con il contributo di tutti i partner istituzionali e portatori di interesse proiettando uno scenario sostanzialmente fedele alle aspettative proiettate dalle riunioni tenute alla fine della primavera.

L’estate meteorologica si è palesata, fino ad oggi, come particolarmente umida e con temperature prossime ai valori tipici del periodo considerate le media storiche, ma anche con picchi di calore oltre i 37° al nord che non si registravano da diversi anni.

Le precipitazioni si sono dimostrate del tutto abbondanti, in alcuni casi di particolare intensità soprattutto sui rilievi alpini, anche distruttive e causa di piene che hanno causato frane alluvionali. Le piogge sono cadute nel Distretto del fiume Po anche nella primissima parte dell’estate in modalità frequente; un copione molto simile a quello già visto in primavera tant’è che, se si fa riferimento agli ultimi quattro mesi e mezzo (da marzo a metà luglio), in molte località del Distretto sono stati superati i precedenti record storici in termini di accumuli pluviometrici.

Due anni fa la più bassa media giornaliera

I fiumi del Distretto, complice anche lo scioglimento del manto nivale che a inizio stagione si presentava abbondante lungo tutto l’arco alpino, continuano a mantenere valori di deflusso mensili pari ai valori massimi del periodo e, in alcuni casi, anche maggiori. Rispetto al periodo 1991-2020, il fiume Po ha fatto registrare alla sezione di chiusura di Pontelagoscuro nuovi valori massimi di portata media mensile nei mesi di marzo e giugno (3.174 e 2.926 m3/s rispettivamente) e valori prossimi ai massimi nei mesi di aprile e maggio. Situazione quella del Po diametralmente opposta a quella che si riscontrava esattamente due anni fa quando il 24 luglio del 2022 il fiume Po, sempre a Pontelagoscuro, registrava la più bassa portata media giornaliera di sempre pari a 114 m3/s.

I livelli idrici dei grandi laghi sono prossimi ai massimi storici per il periodo come nel caso del Lago di Garda ora ad un livello di riempimento pari al 90%, Lago Maggiore 102,3%, Lago di Iseo 95,7%, Lago d’Idro 51,1%, Lago di Como 71%.

I cambiamenti climatici

Ovviamente non sono mancati i problemi legati all’intensità dei fenomeni a scala locale. Infatti, negli ultimi mesi sono stati registrati numerosi fenomeni di piena distribuiti in tutto il Distretto che hanno provocato anche ingenti danni. Purtroppo, anche questo inizio 2024, così anomalo dal punto di vista delle precipitazioni, rientra nella casistica attesa a seguito dei cambiamenti climatici in atto.

Tutti i dati di analisi approfondita contenuti nei periodici bollettini, frutto della costante collaborazione dell’Autorità di Bacino Distrettuale con l’insieme dei partner del Distretto del Fiume Po, sono visibili e consultabili sul portale istituzionale dell’ente che mette a disposizione all’interno della sezione dedicata al link: https://www.adbpo.it/osservatorio-permanente/ .

“Come più volte ricordato nell’ultimo periodo soprattutto – ha rimarcato il responsabile dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici e dirigente dell’Autorità di Bacino Distrettuale Francesco  Tornatore – il Distretto del fiume Po è considerato a scala mondiale un hotspot climatico, ossia un’area caratterizzata da un alto grado di indeterminatezza previsionale che genera incertezza sugli sviluppi futuri del clima e dove si registrerà una variazione significativa del regime piovoso con un aumento degli eventi idrometeorologici estremi.

È ormai evidente che ci troviamo d’innanzi ad un cambiamento epocale che deve essere affrontato con la giusta visione. Questo vuol dire che non si può continuare a ragionare secondo i soliti schemi e che occorre essere pronti ad accettare il fatto che per adattarci alle nuove condizioni ambientali potremmo dover riadattare il nostro modello di gestione del territorio che ormai non è più in grado di conciliare la variabilità dei fenomeni meteorologici estremi, che provocano siccità ed alluvioni, con le aspettative sociali ed economiche delle comunità locali”.

Seguici sui nostri canali