SITUAZIONE SEMPRE PIU' CRITICA

Emergenza nelle carceri lombarde, a Cremona detenuto colpisce sovrintendente con una sedia

"Agenti aggrediti e condizioni di lavoro insostenibili", è la denuncia di Sergio Gervasi, segretario generale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia

Emergenza nelle carceri lombarde, a Cremona detenuto colpisce sovrintendente con una sedia
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Emergenza nelle carceri lombarde: agenti aggrediti e condizioni di lavoro insostenibili. A Cremona detenuto colpisce con un sedia un sovrintendente. Il grido di allarme lanciato da Sergio Gervasi, segretario generale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia.

Detenuto colpisce sovrintendente con una sedia

"A Cremona, un detenuto ha colpito con una sedia un Sovrintendente, solo perché disturbato dalle quotidiane attività di prevenzione all’interno delle sezioni".

Inizia così la denuncia di Sergio Gervasi, segretario generale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria Lombardia, che punta i riflettori sulle gravi condizioni in cui operano gli agenti penitenziari nelle carceri.

A questa denuncia si uniscono le voci dei dirigenti Uilpa Antonio Moscato di Brescia e Michele De Nunzio di Vigevano, i quali riportano altri episodi di violenza:

"A Brescia, un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito con un pugno, dopo essere stato strattonato; a Vigevano, un detenuto ha tentato di evadere dal nosocomio cittadino".

Episodi che rappresentano solo la punta dell'iceberg di una situazione sempre più critica.

"Suicidi, aggressioni, oltraggi quotidiani"

Gervasi non risparmia critiche alla politica, dichiarando:

"Suicidi con statistiche mai viste, continue aggressioni, oltraggi quotidiani, evasioni e tentate evasioni danno l’idea di quello che oggi avviene all’interno delle carceri lombarde, direi anche nel resto del nostro Paese".

Le sue parole sono un attacco diretto alle misure finora adottate dai vari governi, considerate inefficaci e poco più che operazioni di facciata: "Inutili sono le misure finora adottate da tutti i Governi, compreso l’attuale, che non aggiungono un reale cambio di rotta alle tangibili e certamente interessanti azioni di visibilità".

Nel dettaglio, Gervasi elenca una serie di promesse non mantenute:

"Abbiamo letto di protocolli operativi, di squadre di intervento, di assunzioni atte ad integrare i reparti, per ripristinare legalità e sicurezza. La verità è che presso gli Istituti nulla è cambiato, anzi per certi aspetti, la situazione è peggiorata".

Infatti, i protocolli operativi sono rimasti lettera morta, e i reparti continuano a operare sotto organico, con il personale costretto a lavorare in costante emergenza. Inoltre, le condizioni di lavoro sono aggravate dalla soppressione dei riposi e dalla negazione dei diritti, giustificata dalla "ciclica esigenza di servizio".

Sicurezza sui luoghi di lavoro

La denuncia si estende anche alla sicurezza dei luoghi di lavoro: "Nessun cenno di miglioramento si intravede: molti degli ambienti in cui il personale lavora sono insalubri e inadeguati".

Per questo, Gervasi promette battaglia legale:

"Sono tutti temi che valuteremo di portare dinnanzi alle competenti autorità giudiziarie. A prescindere dai colori di Governo che si sono susseguiti, le condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria così come il mondo carcere tutto, sono in costante declino".

In conclusione, Gervasi lancia una frecciata a chi minimizza la situazione:

"E a chi è convinto del contrario e che le cose stiano migliorando, gli diciamo di togliersi il prosciutto dagli occhi e di evitare di essere complice di una generale ipocrisia che offende tutti coloro che sono in prima linea".

La denuncia della Uilpa è un grido d'allarme che non può più essere ignorato. Le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari, aggravate dalla mancanza di risorse e di politiche efficaci, richiedono un intervento immediato e concreto da parte delle istituzioni.

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