Da Cremona a San Diego: Mattia Bozzetti presenta uno studio al congresso internazionale Digestive Disease Week 2025
Il professionista dell’ASST di Cremona, ha presentato uno studio sulla resilienza nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali

Mattia Bozzetti, infermiere dell’ASST di Cremona, ha partecipato al prestigioso congresso internazionale Digestive Disease Week 2025 a San Diego, presentando uno studio sulla resilienza nei pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali. Il lavoro, selezionato per il Poster Tour, evidenzia il legame tra autogestione della malattia e capacità di affrontarla in modo positivo.
Da Cremona a San Diego
Dodici ore di volo, due film di Christopher Nolan e una valigia piena di domande. È cominciata così l’esperienza americana di Mattia Bozzetti, infermiere esperto in ricerca e innovazione dell’ASST di Cremona, in partenza per San Diego insieme ad altri 25 colleghi italiani. La destinazione? Il Digestive Disease Week 2025, uno dei congressi più prestigiosi al mondo nell’ambito della gastroenterologia, svoltosi dal 3 al 6 maggio 2025.
Riconoscimento di valore in un contesto multidisciplinare
Oltre 13mila professionisti da tutto il mondo, 400 sessioni scientifiche e più di 4.300 presentazioni tra poster, conferenze in presenza e contributi online. In questo contesto altamente competitivo, lo studio a cui ha collaborato Bozzetti - intitolato “N-Ecco Grant. Self-care behaviours and resilience in patients with inflammatory bowel disease: a cross sectional study” - è stato selezionato per il Poster Tour, uno spazio riservato ai lavori scientifici di maggior rilievo. Un risultato significativo anche perché ottenuto in un congresso non esclusivamente infermieristico, ma aperto a tutte le figure sanitarie.
"Ricordo ogni dettaglio di quei giorni", racconta oggi Bozzetti. "Ogni mattina camminavamo verso il congresso con il poster sotto il braccio: eravamo centinaia, sembrava una processione scientifica. Un’esperienza che rifarei ogni anno".
La notizia della selezione per il Poster Tour è arrivata appena quattro giorni prima della partenza: "Oltre all’emozione, c’era l’ansia di dover presentare il nostro lavoro in inglese, davanti a una platea internazionale", spiega. "Nella nostra sessione, quella dedicata alla clinical practice, c’erano più di 400 poster. È stato un momento di confronto, di crescita, di dialogo. La scienza, in eventi così, diventa relazione umana".

Autogestione e resilienza
La ricerca presentata, coordinata da Daniele Napolitano (infermiere del CEMAD del Policlinico Gemelli di Roma), ha coinvolto 401 pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali -colite ulcerosa e morbo di Crohn- in nove centri italiani, tra aprile e settembre 2024.
Bozzetti ha avuto un ruolo centrale nella stesura metodologica dello studio, curando le analisi basate sulla letteratura esistente e lavorando sui dati raccolti. Il progetto è stato portato avanti da un team composto da quattro infermieri e due gastroenterologi, e ha trovato spazio anche sulle pagine del Journal of Clinical Medicine.
I risultati dello studio
Dallo studio emergono dati rilevanti sul rapporto tra cura di sé e resilienza:
- Maggiore è l’autonomia del paziente, più alta è la sua resilienza.
- La gravità della patologia incide: chi ha forme lievi è più resiliente.
- I maschi, in media, risultano meno resilienti delle femmine.
- Il 63,8% dei pazienti mostra una resilienza da buona a eccellente; solo uno su cinque ha livelli molto bassi.
Questi risultati aprono nuove prospettive per sviluppare interventi educativi e assistenziali mirati, capaci di migliorare l’autogestione e, con essa, la qualità della vita delle persone affette da queste patologie croniche.