Cremona soffoca, seconda in Italia come media annuale di polveri sottili (PM10)
Un ruolo rilevante lo gioca il settore zootecnico: gli allevamenti intensivi, responsabili di significative emissioni di ammoniaca e metano, sostanze che favoriscono la formazione del particolato secondario
Emergenza smog in Lombardia e in provincia di Cremona, secondo il rapporto Mal'Aria 2025 di Legambiente l'aria nella nostra regione resta irrespirabile, con la nostra città che si distingue in negativo per le alte concentrazioni di particolato fine.
Cremona soffoca: allarme smog in città
L’aria di Cremona resta tra le più inquinate d’Italia. Secondo il rapporto "Mal’Aria 2025" di Legambiente, la città si conferma ai vertici nazionali per la media annuale di PM10, superando ampiamente i limiti di sicurezza. Una situazione che mette a rischio la salute dei cittadini e impone interventi urgenti.
I dati relativi al 2024 sono allarmanti: Cremona, insieme a Milano, Brescia, Monza, Lodi e Pavia, ha oltrepassato il numero massimo di 35 giorni annui consentiti di sforamento dei livelli di PM10. In particolare, Cremona si distingue in negativo per le alte concentrazioni di particolato fine, collocandosi seconda in Italia come media annuale per lo stesso inquinante.
Le cause
Le principali fonti di smog in città sono molteplici. Il riscaldamento domestico incide in modo significativo sulle emissioni di polveri sottili, soprattutto a causa dell’uso di biomasse e combustibili fossili. Il traffico veicolare rappresenta un altro fattore critico: l’alta densità di mezzi privati e il transito di veicoli pesanti contribuiscono all’aumento delle concentrazioni di NO2 e particolato. Anche il settore agricolo e zootecnico gioca un ruolo rilevante. La Pianura Padana è una delle aree con la più alta concentrazione di allevamenti intensivi, responsabili di significative emissioni di ammoniaca e metano, sostanze che favoriscono la formazione del particolato secondario.
Obiettivi europei lontani
Secondo il rapporto, se i nuovi limiti europei fossero già in vigore, 70 città italiane sarebbero fuorilegge. In particolare, Verona, Cremona, Padova, Catania, Milano e Palermo dovrebbero ridurre le concentrazioni di PM10 tra il 28% e il 39%. Per l’NO2, Como e Milano necessitano di un taglio del 40% per rientrare nei limiti. Il problema non è solo ambientale: l’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte prematura in Europa, con circa 50.000 decessi l’anno solo in Italia.
"Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - È una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo. Servono azioni strutturali non più rimandabili: dalla mobilità, con un trasporto pubblico locale efficiente e che punti drasticamente sull’elettrico e più spazio per pedoni e ciclisti, alla riqualificazione energetica degli edifici, fino alla riduzione delle emissioni del settore agricolo e zootecnico, particolarmente critico nel bacino padano. Le misure da adottare sono chiare e le tecnologie pronte: quello che manca è il coraggio di fare scelte incisive per la salute dei cittadini e la vivibilità delle nostre città”.
"I dati del 2024 confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento", spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, "con troppe città ancora lontane dagli obiettivi target. Le conseguenze non si limitano all’ambiente, ma coinvolgono anche la salute pubblica e l’economia. Alla luce degli standard dell'OMS, che suggeriscono valori limite molto più stringenti rispetto a quelli di legge attuali e che rappresentano il vero obiettivo per salvaguardare la salute delle persone, la situazione diventa è ancora più critica: il 97% delle città monitorate supera i limiti dell'OMS per il PM10 e il 95% quelli per l'NO2. L'inquinamento atmosferico, infatti, è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50.000 morti premature solo in Italia".
Mobilità sostenibile e riconversione energetica
Per uscire dall'emergenza smog, Legambiente propone un pacchetto di misure incisive, tra cui:
- Mobilità sostenibile: potenziamento del trasporto pubblico elettrico, limitazioni ai veicoli più inquinanti e promozione di aree pedonali e percorsi ciclabili.
- Efficienza energetica: eliminazione graduale delle caldaie a gasolio e metano, con incentivi per pompe di calore e soluzioni a basse emissioni.
- Riduzione dell’inquinamento agricolo: regolamentazione degli allevamenti intensivi e gestione sostenibile degli spandimenti di liquami per ridurre le emissioni di metano e ammoniaca.
Il tempo stringe e il quadro delineato dal rapporto "Mal’Aria" conferma che il percorso per una Lombardia più sostenibile è ancora in salita. Per garantire un’aria più pulita ai cittadini, servono azioni concrete e immediate, senza più rinvii.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a informarvi attentamente sul report completo "Mal'Aria di Città" di Legambiente.