Cremona Half Maraton: donare gli organi perché la vita va avanti
Giovedi’ 18 ottobre il convegno e domenica 21 ottobre in piazza per la “half marathon di Cremona”.
Cremona Half Maraton: Gli eventi si svolgono con il patrocinio del Comune di Cremona e la collaborazione della sezione cremonese Associazione Italiana per la Donazione di Organi (AIDO) e Cremona Half Marathon.
Cremona Half Maraton
Si terrà il prossimo 18 ottobre, alle ore 17, presso la Sala Quadri del Comune di Cremona il convegno aperto alla cittadinanza dal titolo “Donare gli organi. La vita va avanti”. Intervengono: Gianluca Galimberti (Sindaco di Cremona), Camillo Rossi (Direttore Generale ASST di Cremona), Salvatore Mannino (Direttore Generale ATS della Val Padana), Giuseppe Piccolo(Coordinamento Regionale Trapianti), Alberto Bonvecchio (Coordinatore Donazione Organi e Tessuti ASST di Cremona), Letizia Marchetti (Referente UOSD Promozione della salute e Sviluppo delle Reti Area Territoriale di Mantova), Sergio Vesconi (Coordinamento Regionale Trapianti), Enrico Tavoni (Presidente AIDO Provincia di Cremona) e due volontari trapiantati.
Info Point
Operatori dell’ASST di Cremona e ATS della Val Padana, insieme ai volontari di AIDO saranno presenti con un info point anche in Piazza del Comune a Cremona, domenica 21 ottobre, dalle ore 9 alle 12, in occasione della Cremona Half Marathon. Le iniziative rientrano nelle attività di promozione del progetto nazionale “Diamo il meglio di noi”, promosso da Centro Nazionale Trapianti (CNT) - Ministero della Salute, a cui ASST di Cremona e ATS della Val Padana hanno aderito.
Alberto Bonvecchio: Coordinatore Donazione Organi e Tessuti ASST di Cremona
Perché un incontro sul tema della donazione organi aperto alla cittadinanza?
“Il livello di conoscenza dell’argomento ‘donazione’ incide fortemente sulla disponibilità a donare. Una recente indagine, condotta da alcune università italiane, sottoponendo ad un test studenti di vari indirizzi, ha evidenziato che meno del 32% risulta adeguatamente informato sul tema.
Iniziative mirate di informazione alla cittadinanza, che trasmettano in modo chiaro i concetti etici, di solidarietà sociale e di altruismo sottesi alla donazione di organi, possono inoltre chiarire definitivamente che il prelievo di organi è un’eventuale conseguenza della morte, ma mai causa di essa.
La comunicazione è preziosa, oltre che per sensibilizzare e informare sulle attività di donazione, di prelievo e di trapianto, anche per spiegare modalità di eventuale adesione ai programmi donativi, con particolare attenzione alla recente introduzione della “Scelta in Comune” (Registrazione della dichiarazione di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità, valida per tutti cittadini maggiorenni).”
Dopo il trapianto la vita va avanti, in che modo?
“Il trapianto oggi non ha più valenza di miracolo o sperimentazione: è una terapia efficace e una pratica consolidata. Può essere l’unica terapia efficace per numerose insufficienze d’organo. I risultati ottenuti in Italia sono tra i migliori al mondo sia in termini di sopravvivenza dei soggetti trapiantati sia di funzionalità degli organi trapiantati.
La qualità di vita del trapiantato è nettamente migliore rispetto a quella precedente e non solo in situazioni in cui il trapianto costituisce un intervento “salva vita”.
Un’attenta vigilanza medica post trapianto ed i continui progressi della farmacologia nella ricerca di farmaci antirigetto, sempre più efficaci e con effetti collaterali meno pesanti, rappresentano i cardini di una strategia vincente. Donne trapiantate hanno felicemente condotto a termine una gravidanza e molti sono i trapiantati che partecipano con successo a gare sportive anche competitive.”
Quali sono le resistenze più comuni alla donazione degli organi? E quali strategie per sfatarle?
“Nella resistenza alla donazione si sommano ‘assunti espliciti’, come la sfiducia nelle istituzioni e/o nei medici o il timore di possibili commerci illegali di organi, a più complessi e interiori ‘assunti impliciti’, come la percezione del prelievo di uno o più organi come una violenza alla propria identità o l’idea di ledere la sacralità del corpo, se non addirittura l’idea di equivalenza tra atto donativo e morte. Occorre nuovamente ribadire l’importanza di un’informazione corretta e credibile su questi temi, atta a chiarire dubbi e a risolvere incertezze, tesa a raggiungere, senza forzature, un’adesione convinta. Dovremo spiegare che, dopo la morte, donare i propri organi e tessuti non comporta nessun sacrificio. Gli organi ed i tessuti rappresentano quanto di più prezioso per i pazienti in lista di attesa (chi aspetta un organo non aspetta altro…), ma non hanno alcun valore per il donatore, al quale purtroppo non serviranno più. Il valore della donazione, quindi, che dà a questo atto un alto contenuto etico e di grande forza morale, non è quello intrinseco degli organi, ma il pensiero e la mentalità sottesi: tra gli assunti impliciti entra il concetto dell’ ineluttabilità della morte, ma anche il pensiero - fortemente positivo - che una parte di me possa essere medicina per un'altra persona.”
Con quale filosofia l’ASST di Cremona partecipa ad un’iniziativa sportiva come la Half Marathon?
“Il trapianto d’organo, non significa solo ‘non morire’, ma anche e soprattutto recupero di salute e quindi riacquisizione di una buona qualità di vita.
L’attività sportiva rappresenta, anche per molti trapiantati, un percorso di recupero e benessere, e un mezzo per testimoniare l’efficacia del trapianto.
Numerosi studi, un importante progetto del Centro Nazionale Trapianti, ricordati e sviluppati qualche anno fa anche in un convegno multidisciplinare organizzato proprio a Cremona (“Dal dono di un organo una nuova qualità di vita: il paziente trapiantato, l’attività fisica e lo sport”), dimostrano come l’esercizio fisico migliori anche nei soggetti trapiantati il benessere psicofisico.
Ci è sembrato pertanto che questi concetti avrebbero trovato corretta diffusione e adeguato compimento anche “pratico” in una manifestazione quale la Half Marathon di Cremona.
Il tipo di competizione, l’etica sportiva sottesa alle gare di mezzofondo e l’esistenza della formula “a staffetta”, con un passaggio di testimone che simbolicamente ripropone un ideale passaggio da donatore a ricevente, rappresentano nei fatti un messaggio fortemente positivo.
Sinceri sono i ringraziamenti per gli organizzatori dell’edizione 2018 della Cremona Half Marathon che immediatamente hanno aderito all’iniziativa e se ne sono fatti portavoce: tutti i pettorali porteranno infatti anche il simbolo del progetto nazionale ‘Diamo il meglio di Noi’.”
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