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Cremona avrà il suo Palazzo della Musica, sarà sede del Conservatorio cittadino

Grazie a un progetto finanziato da Fondazione Cariplo.

Cremona avrà il suo Palazzo della Musica, sarà sede del Conservatorio cittadino
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Cremona avrà il suo Palazzo della Musica. ​Finanziato da Fondazione Cariplo il progetto ​“Casa Grasselli” per il Conservatorio cittadino.

Cremona avrà il suo Palazzo della Musica

“Casa Grasselli”, il futuro Palazzo della Musica, diventa realtà. Il Comune di Cremona ottiene infatti 1 milione e mezzo di Euro dagli Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo, lo stanziamento più rilevante destinato ai diversi progetti del territorio, insieme a quello assegnato alla Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro. Grazie al finanziamento verrà realizzato il progetto che propone di fare di Palazzo Magio Grasselli uno dei più significativi edifici di pregio della città, il Palazzo della Musica, sede del Conservatorio cittadino e luogo di formazione, fruizione e produzione musicale, destinato ad ospitare anche eventi ed iniziative pubbliche.

Presentato a valere sulle Erogazioni Emblematiche Maggiori da Comune di Cremona (capofila), Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Claudio Monteverdi’ – Conservatorio di Cremona e Politecnico di Milano, il finanziamento premia la continuità e la coerenza con la visione del Distretto culturale, che significa fare di Cremona la città d’eccellenza della musica e della liuteria, partendo dal riconoscimento UNESCO del patrimonio immateriale del “Saper fare liutario tradizionale cremonese”.

In questa prospettiva il Comune ha già istituito l’Ufficio per l’Unesco, che, assorbito il progetto del Distretto della liuteria, si occupa di coordinare le azioni a salvaguardia del saper fare liutario: dalle relazioni con le istituzioni locali, governative e internazionali, all’organizzazione con il Museo del Violino di incontri di alta formazione riservata ai liutai cremonesi, al coordinamento dei lavori per il Piano di salvaguardia che inizieranno il prossimo autunno.

Il finanziamento del progetto ‘Casa Grasselli’, oltre a costituire un fondamentale apporto in termini economici, rappresenta un significativo riconoscimento del lavoro svolto dal Comune di Cremona nella costruzione di un percorso in cui sono state investite risorse e competenze, nonché nella realizzazione di una rete di soggetti pubblici e privati sempre più articolata, oltre che un riconoscimento per la qualità della proposta e della successiva progettazione tecnica.

La riqualificazione

Si avvia dunque alla conclusione un percorso iniziato nel 2009 che ha permesso la riqualificazione dell’ala dell’edificio che si affaccia sul cortile, appena ultimata e resa possibile sempre grazie a un finanziamento di Fondazione Cariplo e alla collaborazione con il Politecnico di Milano.

“La presenza del Politecnico di Milano - commenta al riguardo Angelo Giuseppe Landi, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del prestigioso Ateneo milanese - continuerà ad estrinsecarsi sia in questa dimensione squisitamente tecnica, per assicurare la qualità dell’uso ma anche la conservazione del raffinato contesto, sia in quella della ricerca che metterà in luce altri aspetti non meno rilevanti del saper fare e della cultura cremonese, in una virtuosa sinergia fra le molteplici anime della città”.

Sede del Conservatorio

“Palazzo Grasselli sarà la sede del nostro Conservatorio intitolato a Claudio Monteverdi. E’ un progetto straordinario per la città, per il centro storico, è un altro investimento strategico sulle Università (il Conservatorio è un’Università), sui giovani e in particolare i giovani musicisti. E’ un progetto che parte da lontano, dalla scelta di escludere questo gioiello dal piano delle alienazioni del Comune, dalla volontà di favorire in quegli spazi eventi per farlo conoscere, per metterlo già allora a disposizione dei cremonesi. Un percorso di valorizzazione di un contesto di pregio comporta sempre un cammino delicato, rispettoso della sua storia e attento alle sue destinazioni future. Casa Grasselli è il simbolo di come questa Amministrazione concepisce le istituzioni della cultura: spazi aperti che creano connessioni, dialogo e confronto”, dichiarano il Sindaco Gianluca Galimberti e il Vice Sindaco Andrea Virgilio.

Grande soddisfazione esprime anche il Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “C. Monteverdi”, Andrea Rurale: “Il Conservatorio sta attraversando un momento importante della sua storia. Siamo felici che la pubblica amministrazione, direttamente o indirettamente, attraverso il consenso a fondazioni bancarie, ci riconosca valore: è un passo fondamentale. Nell’ambito del progetto di Palazzo Grasselli, il Monteverdi sarà un punto nevralgico della promozione della cultura musicale, non solo in città ma in tutto il territorio. Del resto, Grasselli nell’atto di donazione parlava di ‘Casa Grasselli’. Il nostro impegno, dunque, sarà dare attuazione ai suoi voleri attraverso l’apertura del conservatorio a tutti, studenti, cittadini, appassionati della musica e sicuramente coinvolgendo gli attori principali del Cremonese, a partire dai liutai”.

Cremona Città della Musica

Il riconoscimento di Fondazione Cariplo conferma la visione di lungo periodo impostata anche nel dossier di candidatura per Cremona Città Creativa della Musica.

“Quest’anno il riconoscimento UNESCO non è arrivato”, dichiara a tale proposito l’Assessore ai Sistemi Culturali Luca Burgazzi, “tuttavia, nella nota inviata al Comune e condivisa con il partenariato, il Consiglio Direttivo della Commissione Italiana UNESCO ha espresso l’auspicio che Cremona prosegua nel percorso avviato e ha manifestato la disponibilità a fornire sin d’ora supporto per costruire una candidatura che possa essere maggiormente sostenuta in occasione della prossima call. Il partenariato coinvolto ha risposto a questo invito con determinazione, e tornerà presto a riunirsi per approfondire non solo le azioni di network internazionale, ma anche la capacità di coinvolgere le tantissime realtà creative della musica che non era stato possibile coinvolgere, come quella con TEDxCremona”.

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