Cremona al 6° posto in Italia per mortalità da tumori: l'inquinamento ambientale tra le cause
Un ampio studio su scala nazionale mostra la rilevanza della qualità dell’ambiente sulla mortalità da tumore, anche rispetto ad altri fattori socioeconomici e allo stile di vita.
Cremona al 6° posto in Italia per mortalità da tumori: a rivelarlo è un gruppo di studiosi dell'Università di Bologna, dell'Università di Bari e del CNR che hanno analizzato con innovativi e sofisticati metodi di intelligenza artificiale i legami tra mortalità per cancro, fattori socioeconomici e fonti di inquinamento ambientale in Italia, a scala regionale e provinciale.
Tumori: seconda causa di morte al mondo
I tumori sono oggi la seconda causa di morte al mondo dopo le malattie cardiovascolari. Negli ultimi decenni di ricerca sul cancro, lo stile di vita (in particolare abitudini come obesità, sedentarietà, scorretta alimentazione, alcolismo e fumo) e fattori casuali o genetici sono stati indicate come cause principali nello sviluppo dei tumori. Aumenta, però, sempre più la consapevolezza che tra i principali elementi in grado di indurre la proliferazione tumorale ci sia l'inquinamento ambientale.
Inquinamento ambientale e tumori
Per approfondire questo tema, un gruppo di studiosi dell'Università di Bologna, dell'Università di Bari e del CNR ha analizzato con innovativi e sofisticati metodi di intelligenza artificiale i legami tra mortalità per cancro, fattori socioeconomici e fonti di inquinamento ambientale in Italia, a scala regionale e provinciale. I risultati dell'indagine sono stati pubblicati sulla rivista Science of the Total Environment, per la parte analitica, mentre sulla rivista Nature Scientific Data sarà pubblicato l'intero dataset decennale con i tassi di mortalità tumorale per tutti i comuni italiani, accessibile gratuitamente in modalità user friendly.
"Dalla nostra analisi è emerso che, contrariamente a quanto creduto finora, la mortalità per cancro tra i cittadini italiani non ha una distribuzione né casuale né spazialmente ben definita", spiega Roberto Cazzolla Gatti, professore al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna e primo autore dello studio. "La mortalità per tumore supera, invece, la media nazionale soprattutto dove l'inquinamento ambientale è più elevato, anche se si tratta di zone in cui le abitudini di vita sono in genere più sane".
Cremona al 6° posto in Italia per mortalità da tumori
Gli studiosi hanno preso in considerazione 35 fonti ambientali di inquinamento (ad esempio industrie, pesticidi, inceneritori, traffico automobilistico), rilevando che tra queste la qualità dell'aria è al primo posto per importanza per quanto riguarda l’associazione col tasso medio di mortalità per cancro.
Seguono la presenza di siti da bonificare, le aree urbane, la densità dei veicoli a motore e i pesticidi. Inoltre, altre specifiche fonti ambientali di inquinamento si sono rivelate significative per la mortalità di alcune tipologie di tumore (come, ad esempio, la presenza di aree coltivate associate alla mortalità per tumori al tratto gastrointestinale, la vicinanza a strade e acciaierie per il cancro alla vescica, le attività industriali in aree urbane per il tumore alla prostata e i linfomi, etc.).
La provincia con tasso di mortalità da tumore più alto nel decennio 2009-2018 è risultata quella di Lodi, seguita da Napoli, Bergamo, Pavia, Sondrio e Cremona. La prima provincia del Centro Italia è Viterbo (11° posizione), seguita da Roma (18°), mentre al sud, oltre alla provincia di Napoli al secondo posto, solo quella di Caserta (8°) rientra nelle prime 10 per mortalità da tumore.
“Questi risultati non mettono in discussione, ovviamente, il fatto che uno stile di vita più sano aiuta a ridurre il rischio di cancro, così come non contestano gli sforzi per arrivare a comprendere le basi genetiche che possono favorire l’insorgere dei tumori”, aggiunge Cazzolla Gatti. “I nostri risultati, però, ci danno buone ragioni per credere che vivere in un’area altamente inquinata può annullare i benefici che si ottengono con uno stile di vita sano e indurre lo sviluppo di tumori con una frequenza maggiore”.
Lo studio
Secondo lo studio, quindi, le regioni italiane con un tasso di mortalità per cancro relativamente alto sono caratterizzate da un grado di inquinamento relativamente elevato, nonostante registrino una frequenza relativamente bassa di fattori di norma associati al rischio di cancro (come sovrappeso e fumo, basso reddito, alto consumo di carne e basso consumo di frutta e verdura).
Inoltre, su scala provinciale, per i tumori maligni e benigni in generale, e per 16 su 23 specifiche tipologie di cancro, sono emerse associazioni spaziali significative con alcune fonti di inquinamento (che spiegano più della metà dell’associazione tra ambiente e tumore), confermando che, nella maggior parte dei casi, l'esposizione a un ambiente contaminato incide notevolmente sulla mortalità per cancro in Italia.
L'intera banca dati decennale (2009-2018) sui tassi di mortalità per cancro messa a punto dagli studiosi, realizzata a partire dai registri ISTAT, è stata pubblicata con accesso libero.