Emergenza siccità

Continua la discesa del livello del Po e nel cremonese preoccupa la portata: 240 metri cubi al posto della media di 704

Ci aspettano ancora mesi di caldo e di siccità, per questo bisogna continuare con le norme dell'emergenza. Priorità l'agricoltura.

Continua la discesa del livello del Po e nel cremonese preoccupa la portata: 240 metri cubi al posto della media di 704
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Il livello del fiume Po continua a scendere inesorabilmente, non può nulla contro la siccità che dilaga. Ieri, 12 luglio 2022, si è assestato fra i -8,37 e i -8,39 metri al vecchio ponte in ferro. E anche la portata persiste nella sua calata con 240 metri cubi al secondo nel tratto cremonese (contro una media stagionale mensile di 704)

Un bollettino drammatico

Preoccupano i dati relativi alla portata, nel tratto piacentino prima della diga di Isola Serafini è addirittura a 163 metri cubi contro una media normale di 561.

Alla luce di un bollettino drammatico, e di previsioni meteo che promettono un caldo ancora più, l’Osservatorio sulla crisi idrica dell’Autorità distrettuale del fiume ha suggerito una serie di azioni per soccorrere la zona del Delta.

«Per assicurare l’uso idropotabile delle province di Ferrara, Ravenna e Rovigo e per contrastare la risalita del cuneo salino nelle acque superficiali e sotterranee – spiegano – occorre ridurre del 20% i prelievi irrigui a livello distrettuale, aumentare i rilasci dai grandi laghi, laddove possibile in funzione dei volumi e dei livelli disponibili; monitorare il riempimento degli invasi idroelettrici alpini».

Priorità all'agricoltura

La priorità viene data all’agricoltura: «In relazione alla necessità di limitare al massimo i potenziali ulteriori danni all’uso agricolo e di portare a termine il primo ciclo di raccolto – dichiara l’Osservatorio – si condivide  la possibilità di mantenere le deroghe già assentite o da assentire al deflusso minimo vitale fino alla data del 22 luglio».

I contributi maggiori che potrebbero sostenere la magra del Po arrivano dalla Dora Baltea, a Tavagnasco in uscita Val D’Aosta circa, dal Ticino in uscita dal lago Maggiore, dall’Adda in uscita dal lago di Como e dal Mincio in uscita dal lago di Garda.

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