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Coldiretti Cremona e Casalasco: alleanza per difendere il pomodoro Made in Italy

Dal campo alla tavola, confronto strategico tra agricoltura e industria per valorizzare il pomodoro italiano: focus su qualità, territorio e tutela del made in Italy

Coldiretti Cremona e Casalasco: alleanza per difendere il pomodoro Made in Italy
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Lunedì 5 agosto 2025 si è tenuto un nuovo incontro tra Coldiretti Cremona e le realtà agricole e agroalimentari d’eccellenza del territorio. Questa volta al centro del confronto è stato il Consorzio Casalasco del Pomodoro, tra le più solide e riconosciute filiere agroindustriali italiane, con sede a Rivarolo del Re, in provincia di Cremona.

Visita allo stabilimento

La delegazione di Coldiretti, guidata dal Delegato Confederale Giovanni Benedetti e dal Direttore Giovanni Roncalli, ha incontrato il CEO del Gruppo Casalasco, Costantino Vaia, che ha illustrato obiettivi, progetti e strategie di produzione.

Presenti anche funzionari e segretari di zona, accolti dal Presidente del Consorzio, Marco Sartori, che ha accompagnato il gruppo tra le linee produttive dello stabilimento di Rivarolo. Il confronto è stato occasione per fare il punto sulle sfide delle imprese agricole locali e sulla necessità di proteggere la qualità del prodotto italiano, in un momento cruciale per il settore.

Coldiretti al Casalasco

Una filiera che rappresenta l’eccellenza

"È stata una giornata ricca di spunti, in un momento in cui la campagna di raccolta del pomodoro è entrata nel vivo in Lombardia, con buone aspettative", sottolinea Giovanni Roncalli.

"Il pomodoro italiano non è solo un simbolo della dieta mediterranea e della cucina tradizionale candidata all’Unesco, ma è un pilastro dell’agroalimentare nazionale. Lo scorso anno, il comparto ha generato 5 miliardi di euro di fatturato, coinvolgendo circa 7.000 aziende agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e 10.000 addetti su circa 70.000 ettari coltivati".

In Lombardia, gli ettari coltivati a pomodoro sono oltre 10mila, con il 70% concentrato tra Cremona e Mantova. Nell’ultimo anno, secondo Coldiretti, la superficie destinata al pomodoro da industria è cresciuta del 15%. Per questa stagione, le previsioni sono migliori rispetto all’anno scorso, quando nubifragi e trombe d’aria avevano compromesso le rese finali.

Coldiretti al Casalasco

A preoccupare il comparto resta la crescita dell’import di derivati del pomodoro dalla Cina, un fenomeno che ormai coinvolge tutta Europa. Coldiretti sottolinea come la produzione di Pechino, a fronte di consumi interni bassissimi (circa 1 kg pro capite l’anno), interferisca pesantemente sui mercati internazionali.

"Valorizzare il prodotto nazionale passa per tre leve: la qualità, il legame con il territorio, la distintività – evidenzia Roncalli –. Serve un sistema di etichettatura d’origine obbligatorio a livello europeo, insieme alla reciprocità delle regole sanitarie e sociali, per difendere aziende agricole e consumatori".

Coldiretti porta avanti questa battaglia attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare, che tutti possono sottoscrivere negli uffici Coldiretti o presso i mercati di Campagna Amica.

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