Ambientalisti chiedono il sequestro dell’impianto Biofor per spandimento illegale di rifiuti nei campi
Le associazioni chiedono l’intervento della Procura e delle autorità competenti per fermare la pratica di utilizzare digestato contenente rifiuti agroalimentari e plastica nei terreni agricoli
Impianto Biofor di A2A a Castelleone: gli ambientalisti ne chiedono il sequestro per lo spandimento illegale di rifiuti nei campi. Le associazioni reclamano l’intervento della Procura e delle autorità competenti per fermare la pratica di utilizzare digestato contenente rifiuti agroalimentari e plastica nei terreni agricoli.
Ambientalisti chiedono il sequestro dell’impianto Biofor
Un'inchiesta e una denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Cremona rischiano di scuotere la realtà agricola del comune di Castelleone. Le associazioni ambientaliste e i comitati locali, con il supporto legale dello studio Barbarisi di Cologno Monzese, hanno chiesto il sequestro dell’impianto Biofor di A2A, accusato di effettuare lo spandimento di digestato contenente rifiuti non pericolosi nei campi agricoli.
La denuncia riguarda il trattamento di scarti alimentari, rifiuti agroalimentari e liquami zootecnici, materiali che, secondo la normativa vigente, non possono essere destinati all'agricoltura.
L'impianto
L’impianto Biofor di A2A, autorizzato dalla Provincia di Cremona, ha il compito di trattare rifiuti organici, liquami, Forsu (fra cui rifiuti alimentari e agroalimentari) e reflui zootecnici. L'autorizzazione consente lo spandimento di digestato liquido derivato da questi materiali sui terreni agricoli.
Tuttavia, le associazioni evidenziano come, secondo la normativa del Decreto Martina (Ministero delle Politiche Agricole, 2016), se il digestato è ottenuto da un mix di rifiuti e matrice organica, deve essere trattato come rifiuto a tutti gli effetti e non può essere utilizzato in agricoltura. La pratica di spandere rifiuti agricoli miscelati con plastica è dunque considerata illegale.
Le richieste
Con l’esposto alla Procura, le associazioni hanno sollecitato il sequestro cautelativo dell’impianto e la sospensione delle autorizzazioni che ne consentono il funzionamento. Non solo: hanno inviato richieste di intervento anche all’ARPA Lombardia, ai Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) e alla Regione Lombardia, chiedendo un incontro urgente con l'Assessore all'Agricoltura, Alessandro Beduschi.
“Il rischio di contaminazione dei terreni agricoli e di esposizione a sostanze inquinanti è alto, e non possiamo rimanere inerti”, affermano gli ambientalisti.
Un po' di storia
Il Biofor di A2A, attivo dal 2022, ha visto una serie di modifiche autorizzative che hanno ampliato le tipologie di rifiuti trattabili. In particolare, nel dicembre 2022 la Provincia di Cremona ha autorizzato la voltura di un impianto esistente in favore di Agripower SpA, con la possibilità di miscelare rifiuti agroalimentari e plastica per produrre biogas e biometano. Questa autorizzazione ha suscitato preoccupazioni, poiché consente di utilizzare rifiuti provenienti da fonti diverse, che, secondo le normative ambientali, dovrebbero essere trattati separatamente e non destinati all’agricoltura.
Conseguenze per la salute pubblica?
Stefano Apuzzo, ex deputato dei Verdi e portavoce delle associazioni, ha sottolineato come l’autorizzazione concessa alla ditta Agripower violi esplicitamente le norme nazionali. Secondo Apuzzo, “la normativa stabilisce che, quando il digestato proviene da un mix di rifiuti e materiale organico, non può essere destinato all’uso agricolo, eppure la Provincia di Cremona ha autorizzato lo spandimento nei campi”.
Le associazioni temono gravi conseguenze per la salute pubblica e l’ambiente, considerando l’alto rischio di contaminazione dei suoli agricoli e della catena alimentare.
La denuncia alle autorità competenti non è solo un atto formale, ma un appello affinché vengano prese misure urgenti per fermare il trattamento e lo spandimento di rifiuti nei campi. Le associazioni e i comitati locali, continueranno a vigilare sulla vicenda, sperando che le istituzioni intervengano prontamente per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini.