4 Ristoranti, domani sera protagonista Cremona
Alessandro Borghese in città per l’ultima puntata della stagione della nota trasmissione: chi si aggiudicherà il titolo di migliore ristorante di campagna?
4 Ristoranti, grande finale a Cremona. Domani sera andrà in onda l’ultima puntata della nota trasmissione condotta da Alessandro Borghese: chi si aggiudicherà il titolo di migliore ristorante di campagna?
4 Ristoranti, domani sera protagonista Cremona
La quinta stagione di Alessandro Borghese 4 Ristoranti – la produzione originale Sky realizzata da DRYMEDIA – si concluderà domani, martedì 12 febbraio 2019 alle ore 21.15 su Sky Uno a Cremona.
La provincia lombarda – famosa nel mondo per le botteghe di liuteria e che vanta fra le sue specialità salumi e formaggi di eccellente qualità per non parlare poi del torrone e della mostarda – è la “location” dell’ultimo episodio del programma capitanato da chef Alessandro Borghese. A lui il compito di far scoprire la ricchezza gastronomica di questo territorio e di eleggere il migliore ristorante di cucina di campagna del cremonese tra: la Trattoria il Gabbiano, Cascina Breda de Bugni, Molino San Giuseppe e Hostaria San Carlo.
La sfida
Quattro ristoratori della stessa zona di appartenenza si sfidano per stabilire chi tra di loro è il migliore in una determinata categoria. Ogni ristoratore invita a cena gli altri tre che, accompagnati dallo chef Borghese, commentano e votano con un punteggio da 0 a 10 location, menu, servizio e conto del ristorante che li ospita. In palio per il vincitore di ciascuna puntata, il titolo di miglior ristorante e un contributo economico da investire nella propria attività.
Ogni cena è preceduta dalla scrupolosa ispezione dello chef Borghese della cucina del ristorante, ispezione che nel corso della cena si concentrerà sul personale di sala, messo alla prova su accoglienza, servizio al tavolo, descrizione del piatto e del vino. Solo alla fine scopriamo il giudizio di chef Borghese che con i suoi voti può confermare o ribaltare l’intera classifica che incorona il migliore ristorante della puntata. Inoltre, Alessandro ha a disposizione un bonus di 5 punti che gli permette di giudicare un elemento in più e che rende la sfida ancora più imprevedibile.
Tutti i ristoranti che partecipano al programma sono identificabili attraverso un “bollino” 4 RISTORANTI esposto all’esterno, una rete di locali testati da chi se ne intende: i ristoratori stessi.
I ristoratori in gara
La puntata in onda domani, martedì 12 febbraio 2019, è stata realizzata con il supporto logistico dell’Ufficio Cultura del Comune di San Giovanni in Croce.
Trattoria “Il Gabbiano” (Corte De’ Cortesi con Cignone)
Andrea è il titolare, responsabile di sala e sommelier della Trattoria Il Gabbiano. Per Andrea fondamentale è l’amore nei confronti di questo lavoro, perché solamente con la passione si può sopravvivere quasi 16 ore al giorno dentro un ristorante. Il ristorante si trova nella piazza del paese, originariamente era il vecchio bar centrale. Una vecchia struttura con una sala enoteca e tre salette tradizionali. Il menù è prettamente tradizionale con qualche piatto rivisitato. La cucina cremonese per Andrea è una cucina di pasta fresca, carne, insaccati e animali da cortile e non è da legare strettamente al bollito, che ritiene una tradizione di tutto il Nord Italia. Lui lo fa su ordinazione, servito su vassoi al centro del tavolo perché “il bollito è un piatto unico, completo e ricercato che va condiviso”. I tagli utilizzati sono 5: manzo, lingua salmistrata, gallina, testina e cotechino (“che deve appiccicare”).
Cascina Breda De’ Bugni (Breda De’ Bugni)
Milena è la titolare e la responsabile di sala. Si definisce una castellana, infatti vive nel suo castello, che è anche la location del suo ristorante. La location è un luogo suggestivo e caratteristico, così come l’atmosfera delicata della nebbia della bassa padana che avvolge il castello medievale. La cucina è tradizionale, povera e grassa allo stesso tempo, così come genuina e antica. Cucinano ricette di vecchi sapori e di lunghe cotture con ingredienti del territorio. Qui sembra di tornare nel passato: lasagnette di daino fatte col burro delle loro mucche e il bollito lo servono su ordinazione e iniziano a prepararlo il giorno prima. Utilizzano carne rossa, il cotechino, la testina e la gallina con il ripieno. Non viene servito al carrello.
Molino San Giuseppe (Soncino)
Francesca è la titolare e la responsabile di sala. E’ nata a Treviglio, ma da dieci anni si è trasferita a Soncino per seguire la sua avventura nel campo della ristorazione. La location è moderna, con un dehor suggestivo dato dal molino proprio davanti al ristorante e curata nel dettaglio. La cucina del Molino San Giuseppe è basata su ricette tradizionali abbinate all’estro dello chef per risaltarne le materie prime del territorio. Servono il “loro” bollito, differente da quello della tradizione. Nel piatto troviamo le varie parti di carne (ad esempio la testina è impanata e fritta) e le salsine.
Hostaria San Carlo (Moscazzano)
Sergio è il titolare e chef. Fa questo mestiere da 40 anni seguendo prima le orme del padre e dopo rilevando il locale nato nel 1961. La location è curata e famigliare, si trova in aperta campagna. Caratteristico è il soffitto con travi di legno a vista. La cucina tradizionale ha una parte fondamentale nel suo ristorante soprattutto in inverno, stagione in cui si possono degustare maggiormente i prodotti locali. Lui in cucina è molto esigente e ammette che a volte si arrabbia. Il bollito lo inserisce in una busta sigillata che scalda al momento, viene poi inserito in una boule di brodo e servito in monoporzioni con mostarda e salsine che inventa lui con prodotti come zenzero e avocado. Secondo lui il sottovuoto è un sistema pratico. Non utilizza il carrello.
Hashtag ufficiale: #Ale4Ristoranti