Seduta secretata, bocciata la commissione. Polig: "Finalmente la verità"
Le minoranze non hanno intenzione di tacere
Seduta secretata, tra proteste delle minoranze e la commissione bocciata, il sindaco di Pandino Maria Luise Polig: “Finalmente la verità”.
Seduta secretata, bocciata la commissione d’inchiesta
Si è svolto ieri sera il Consiglio comunale “segreto”, indetto a gran voce dalle minoranze di Francesco Vanazzi e Francesca Sau, che lo scorso anno volevano far luce sul “caso Sonzogni”, per il quale avevano bisogno di documenti riguardante un fatto accaduto anni fa per un presunto abuso tra minori, uno dei quali figlio di un consigliere. Sonzogni, ex assistente sociale, ha vinto contro il Comune una causa del lavoro, dove ha accusato l’Amministrazione di averle fatto “stressing”. Sau e Vanazzi volevano far luce sulla vicenda e hanno chiesto dei documenti che la maggioranza non ha mai fornito. Hanno chiesto due volte una commissione d’inchiesta che però, è stata bocciata. L’ultima volta giusto ieri sera.
Polig: “Ennesima prova di correttezza”
“La trasparenza e la correttezza dell’operato dell’amministrazione e degli uffici del comune di Pandino ha da ieri un ulteriore prova inconfutabile con l’arrivo al protocollo del documento che dimostra l’infondatezza delle accuse delle minoranze – ha detto il sindaco Maria Luise Polig – Fiera di vedere affermata e confermata la posizione dell’amministrazione, lineare e coerente, senza ombre nella gestione di atti e documenti, corretta e appropriata nella gestione dei servizi sociali comunali, chiara e limpida la gestione del servizio tutela minori in capo all’azienda CSC”.
“Rasserenatevi”
“Si rassereni chi ha avuto la preoccupazione di vedere il Comune di Pandino, i suoi dipendenti o i suoi amministratori, macchiati di colpe gravissime – ha continuato -Le accuse mosse parlano di illegalità, di connivenza, di insabbiamento, di sottrazione di documenti, di manomissione degli atti, tutto con il preciso obiettivo di ledere e minare l’onorabilità e il buon nome del comune di Pandino. I cittadini di Pandino, e non solo loro, sanno ormai bene che il fango gettato addosso a persone e istituzioni, proviene dalle mani di persone note, che hanno nomi e cognomi, persone che hanno precise responsabilità e ruoli. Da anni a intervalli regolari si attiva la macchina del fango, la ghigliottina mediatica contro le persone, in sostituzione alla discussione sul merito, in alternativa al confronto sulle proposte politiche nel rispetto delle diverse posizioni in campo. Vedere il malaffare dietro ogni azione, vivere nel sospetto e nell’ambiguità, attribuire un secondo fine a tutto dice molto sulla personalità di chi si distingue con questi comportamenti”.
Sempre “assolti” dagli enti competenti
“Ai cittadini di Pandino – ha concluso – tutta questa estenuante attività investigativa, caricata in gran parte sulle spalle dei dipendenti che perdono ore per mettere insieme quanto necessario per rispondere ai quesiti posti, non ha portato alcun valore aggiunto. Le segnalazioni e le denunce all’ANAC, alla Corte dei Conti, alla Prefettura e alla Procura della Repubblica in nessun caso hanno prodotto rilievi o mancanze sostanziali, evidenziando la correttezza dell’ente e delle sue attività, a conferma di quanto dichiaro da sempre”.
Minoranze scovolte
Sau e Vanazzi non hanno intenzione di fermarsi e dopo la commissione stanno sferrando sul web colpi su colpi.