Patrimonio Unesco

Tutela per la liuteria cremonese grazie alle sessioni di salvaguardia

Il sindaco Galimberti: "Ogni patrimonio culturale ha bisogno di cura e noi ci stiamo prendendo cura del nostro saper fare liutario"

Tutela per la liuteria cremonese grazie alle sessioni di salvaguardia
Pubblicato:

È fondamentale salvaguardare il saper fare liutario tradizionale cremonese e proprio per questo sono in dirittura d’arrivo i primi lavori del piano di tutela.

Al lavoro per tutelare la tradizione

Si stanno per concludere i lavori che la comunità dei liutai cremonesi sta conducendo per definire, storicamente e filologicamente, il metodo di costruzione degli strumenti ad arco messo a punto a partire dalla metà del Cinquecento a Cremona e tramandato fino ai giorni nostri.

Gli incontri, guidati dal maestro Bruce Carlson insieme al conservatore delle collezioni del Museo del Violino Fausto Cacciatori, si sviluppano intorno a due momenti: un inquadramento di contesto e l’analisi di strumenti e reperti conservati presso il Museo del Violino.

La prima fase affronta lo studio degli avvenimenti storici che caratterizzano il periodo in cui gli strumenti vennero costruiti e la vita di ogni liutaio preso in esame. L’analisi dettagliata degli strumenti e dei reperti consente poi di comprendere più profondamente le tecniche costruttive e le peculiarità che caratterizzano il metodo cremonese.

Le parole del sindaco

I lavori finora condotti hanno preso in esame le primissime produzioni liutarie a partire da Andrea Amati fino all’attività di Carlo Bergonzi che chiude il Settecento e la stagione d’oro dopo la morte del maestro Stradivari.  Gli ultimi appuntamenti affronteranno l’Ottocento che costituisce il periodo buio della liuteria cremonese e il Novecento con la sua rinascita e il rilancio.

Ogni patrimonio culturale ha bisogno di cura - afferma il sindaco Gianluca Galimberti - Noi ci stiamo prendendo cura del nostro saper fare liutario tradizionale e lo facciamo insieme alla comunità dei liutai. Cremona è un ecosistema unico al mondo che genera conoscenza e incrementa così continuamente la competenza dei liutai. Puntare sulla qualità e sulla costruzione continua delle capacità artigianali è essenziale per rafforzare la professione del liutaio, affrontare le sfide di un mercato globale, trasmettere il sapere alle nuove generazioni e garantire lunga vita all’antica arte dei maestri liutai cremonesi”.

Gli organizzatori dei lavori di tutela dopo la riunione con il sindaco

Oltre alla definizione e alla descrizione puntuale del metodo, le sessioni di salvaguardia riguardano molti altri temi come il rapporto fra liutai e musicisti. I presupposti di un lavoro così impegnativo risiedono nella Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003 recepita anche dal governo italiano.

Il riconoscimento UNESCO

Ricevuto il riconoscimento UNESCO, infatti, ogni comunità di riferimento assume su di sé l’onere di studiare potenziali rischi e minacce che possano interromperne la trasmissione ai posteri e di mettere a fuoco misure a sua tutela. Il percorso di preparazione è partito tre anni fa con la costituzione dell’Ufficio per l’UNESCO all’interno del Comune di Cremona.

L’ufficio, che coordina le operazioni in accordo con il Ministero della Cultura, ha dapprima incontrato gli interlocutori locali e la comunità dei liutai in riunioni preparatorie per poi effettuare una puntuale ricognizione dei bisogni attraverso un lungo percorso di ascolto della comunità.

Tra le azioni realizzate, oltre all’organizzazione delle sessioni di studio, ci sono un nuovo sito internet interamente dedicato alla comunità di liutai cremonesi e alla loro attività(CLICCA QUI per scoprirlo) e gli incontri con i commissari europei che stanno lavorando al progetto del riconoscimento delle IGP a prodotti non alimentari.

Seguici sui nostri canali