Giornata internazionale epilessia: "Garantire buona qualità di vita"
All’Asst di Crema un lavoro quotidiano per garantire a ciascuno “una buona qualità di vita”
Giornata internazionale epilessia: all’Asst di Crema un lavoro quotidiano per garantire a ciascuno “una buona qualità di vita”.
Giornata internazionale epilessia
“Oggi trattare bene l'epilessia e di conseguenza garantire a chi si trova a convivere con questa patologia una buona qualità di vita è possibile”. Come spiega il primario della neurologia di Asst Crema Luigi Caputi “nel corso degli anni sono stati fatti notevoli passi in avanti nel trattamento di quello che è a tutti gli effetti un disturbo neurologico, caratterizzato dall'attivazione anomala delle cellule neuronali che determina una catena di eventi elettroclinici e clinici”.
Le crisi epilettiche non sono tutte uguali. Si distinguono sindromi epilettiche propriamente dette o altre manifestazioni: “La fenomenologia è varia ed eterogenea”. Quel che non manca presso Asst Crema in ogni caso “è l'attenzione alla causa, alla potenziale risposta alle cure farmacologiche oggi disponibili, alla diagnostica, alle caratteristiche personali del paziente, al follow up”.
Gli ambulatori di Asst Crema
In occasione della Giornata internazionale dell'epilessia che si celebra oggi, lunedì 13 febbraio 2023, il primario Caputi in compagnia dell'epilettologa Giulia Turchi fa un quadro sull'attività proposta presso l'Asst: “L'epilessia oggi riguarda l'1 per cento della popolazione italiana. Nel reparto di neurologia ci occupiamo della presa in carico del paziente adulto, dalla diagnosi attraverso l'eeg (elettroencefalogramma) basale o con privazione di sonno, fino alla cura, al monitoraggio e, in alcuni casi, alla guarigione”.
Agli ambulatori ospedalieri, attivi per due giornate al mese, afferiscono circa 200 pazienti l'anno.
“La cura – spiega Turchi – è personalizzata. Tiene conto delle caratteristiche di ciascun paziente allo scopo di garantire a ciascuno una buona qualità di vita. Vogliamo far capire che anche i pazienti epilettici, pur con alcune accortezze che in linea generale vanno dal non dormire troppo all'astinenza da alcool, possono vivere una vita normale”.
Le terapie farmacologiche oggi disponibili “garantiscono minori effetti collaterali ed un maggior controllo delle crisi”.
In caso di epilessie farmacoresistenti, “in sinergia con altre strutture, può essere proposto un trattamento neurochirurgico”.
Chirurgia dell'epilessia
Nei mesi scorsi l'ospedale di Crema è stato sede ospitante di un dipartimento interaziendale sul tema che ha coinvolto i tre principali centri regionali impegnati nella chirurgia dell'epilessia: l'Istituto Carlo Besta, Ospedale san Paolo e il centro Munari di Niguarda.
“In casi selezionati e in sinergia con queste realtà., possiamo quindi offrire anche questa opportunità di trattamento” spiega Caputi. ASST Crema nell’occasione si è proposta come sede logistica fra le strutture ospedaliere afferenti all'Ats Val Padana e fra le strutture territoriali ospedaliere vicine con simili caratteristiche, aventi Centri epilessia dedicati o ambulatori di neurologia specifici (ASST Bergamo Est, ASST Lodi, ASST Melegnano e della Martesana, ASST Mantova, ASST Cremona).
Passi in avanti sono stati fatti anche con riguardo alla riduzione dello stigma: “In passato il paziente epilettico veniva equiparato ad un paziente psichiatrico e trattato come tale. Oggi, al contrario, diversi gruppi di lavoro italiani sono attivi in varie zone dell'Africa dove lo stigma è ancora presente, per far comprendere che l'epilessia non è un disturbo psichiatrico. Essere un malato epilettico, oggi, non significa essere inguaribile, incurabile, intrattabile, significa avere un disturbo neurologico che può essere adeguatamente trattato”.
(Foto di copertina: Luigi Caputi e Giulia Turchi)