La classifica degli stipendi, Cremona è 24esima su 107 province
Nella classifica lombarda Cremona è ottava con una media di più di 29.500 euro all'anno per stipendio, in linea con la cifra nazionale.
La Lombardia è la regione con gli stipendi più pesanti, nella classifica regionale al primo posto troviamo Milano seguita da Monza e Brianza. Cremona è ottava.
In Lombardia Cremona è ottava
I consulenti di JobPricing hanno fatto uno studio e sono riusciti a stabilire la media annuale degli stipendi in Italia, si tratta di 29.840 euro. Sul podio Trentino Alto Adige e Lazio ma al primo posto c'è la Lombardia, è la regione con le buste paga più pesanti per un totale di 32mila euro lordi all'anno. Stiamo parlando di circa 1.800 euro netti di stipendio al mese.
Analizzando i risultati lombardi, Milano è la provincia con gli stipendi più alti per un totale di 35mila euro all'anno ma bisogna sottolineare che rispetto ad altre province della regione c'è un divario di 7mila euro. Cremona è all'ottava posizione con più di 29.500 euro all'anno. A chiudere la classifica è Pavia che supera di poco i 28mila.
Nella classifica italiana la Lombardia occupa tre posizioni in top 10. Al primo posto c'è Milano con una retribuzione media di 35.724 euro. La provincia di Monza e Brianza si classifica invece ottava con 31.376 euro seguita subito dopo da Varese con 31.351 euro.
Un'Italia a due velocità
Nella top 20 ci sono anche tante altre province lombarde, compresa quella cremonese. Al 14esimo posto con 30.418 euro c'è Como mentre Bergamo è al 20esimo con 29.880 euro. Nella top 20 anche le province di Lodi e Brescia. Si prosegue poi con il 24esimo posto su 107 e ad occuparlo c'è Cremona con 29.655 euro di stipendio annuali seguita poi da Lecco.
La situazione è diversa nelle ultime tre province lombarde rimaste. A Mantova la retribuzione annuale è di 28.554 euro, è 43esima in classifica. Sondrio, invece, si è fermata al 46esimo posto con 28.404 euro e infine c'è Pavia che 28.288 euro annuali si ferma al 48esimo posto della graduatoria nazionale.
Le ultime regioni in classifica sono la Sicilia, la Calabria e la Basilica. Alla luce di questi risultati si conferma la prevedibile e triste divaricazione tra i salari nel nord e quelli del sud. Il ceo di JobPricing Alessandro Fiorelli ha dichiarato che si tratta di un chiaro indicatore di un’Italia a due velocità, è uno dei problemi più gravi che il paese ha e fatica ad affrontare.
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