La “famiglia reale” montana della Val di Scalve

La “famiglia reale” montana della Val di Scalve
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Foro: Una regina fra le nuvole (@Alessio Bellini)

Il viaggio fra le bellezze invernali della Val di Scalve (Bergamo) a portata di ciaspole e sci non si può concludere che conoscendo i membri della “famiglia reale” della cornice alpina locale.

In primo luogo, la Presolana: la cosiddetta Regina delle Orobie, che con la sua regale imponenza abbraccia tutto l’orizzonte occidentale del cielo scalvino e vigila attentamente su Colere, proprio ai suoi piedi. Così vicino che per quattro mesi (da novembre a febbraio), è uno dei pochi paesi della bergamasca a salutare completamente la luce del sole, che scendendo basso sull’orizzonte rimane nascosto dal massiccio roccioso.

Ma cominciamo la salita alla Presolana: non arriveremo alla vetta più alta (2521 m), ma ci fermeremo prima, scegliendo fra una delle magnifiche tappe che incontreremo durante la nostra gita.

Muoviamo i primi passi dalla località Carbonera e seguiremo il sentiero CAI 403, segnalato per la stagione invernale da segnavia gialli; ci si muove poi nei dintorni delle piste del comprensorio sciistico e attraverso la località Polzone, la prima tappa per godersi il suggestivo panorama (e un attimo di riposo!).

Dune di neve (@Sofia Barzasi)

Ma dove ci stiamo dirigendo di preciso? La tappa immancabile per chi esplora la Presolana invernale: l’ospitalità montana: il Rifugio Albani! Se riuscite a trovare la voglia di lasciare il calduccio, si può proseguire verso la “coppia fraterna” dei monti Ferrantino e Ferrante: da qui la vista panoramica su tutta la Val di Scalve vi farà passare ogni voglia di tornare a casa!

Ma la bellezza si trova anche a quote inferiori: per chi meno è più “rilassato”, la Pro Loco di Colere da un paio di anni ha pensato a un percorso apposta per chi muove i primi passi sulle ciaspole (o per chi ha voglia di secondi passi tranquilli). Ma non fatevi ingannare: i boschi con la loro ovattata atmosfera nevosa vi faranno sentire immersi in una favola natalizia.

Fra i boschi fatati (@Pro Loco Colere)

Dopo aver lasciato la Regina, ci prepariamo a incontrare il secondo membro della famiglia reale: il principe, ovvero il severo Pizzo Camino, che dall’alto delle sue creste appuntite (2492 m) veglia sul paese di Schilpario, ma con un occhio di riguardo anche sul borgo di Azzone.

Infatti, benché la salita al Pizzo Camino prenda solitamente il via da Schilpario, porterà gli scialpinisti esperti alla scoperta di una chicca imperdibile al confine fra i due paesi: una curiosità geologica e una cartolina indimenticabile, la Corna Busa, una pietra… bucata, che secondo la leggenda fu dimora di una povera famiglia durante una delle tristemente frequenti epidemie di peste.

Spiando… dalla Busa (@Giulia Gheza)

Abbiamo già incontrato le bellezze invernali di Schilpario, e anche Azzone con i suoi tesori non ha nulla da invidiare.

Due fra tutte sono delle perfette mete per i ciaspolatori di tutti i livelli di preparazione: la Chiesetta degli Alpini e le Some.

Lungo la strada che collega Azzone e Schilpario è impossibile mancare l’indicazione per la Chiesetta: da lì potrete cominciare la vostra ciaspolata, che vi porterà prima in località Prato Grande, alla Chiesetta e al Colle (segnavia CAI 429) e infine alle Some (CAI 425). Tuttavia è anche possibile optare per percorsi più brevi ma altrettanto emozionanti: nel primo caso è possibile fermarsi alla Chiesetta degli Alpini per ammirare il profilo della Presolana, mentre nel secondo si possono raggiungere le Some direttamente da Azzone e perdersi nelle loro “praterie” innevate.

RICORDATEVI SEMPRE: La presenza di ghiaccio e l’eventuale rischio valanghe richiedono massima prudenza, massima attenzione e attrezzatura e abbigliamento adeguati.

Inoltre, prima di un’escursione è buona abitudine consultare il meteo e il bollettino valanghe, nonché contattare l’Ufficio Turistico locale.

Contenuto realizzato nell’ambito del progetto “Val di Scalve 4x4: 4 Comuni per 4 Stagioni” finanziato da Regione Lombardia con il bando “Viaggio InLombardia – III edizione”.
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