Esposto al Museo del Violino di Cremona il Tyrrell 1717, uno dei migliori di Stradivari
L'esposizione non sarà l'unico evento del weekend, al museo sono stati organizzati anche due concerti esclusivi.
È considerato uno dei migliori esempi del lavoro del maestro e il prossimo weekend sarà possibile osservarlo al museo cremonese in un appuntamento esclusivo. Oltre all'esposizione del violino sono previsti anche due concerti speciali.
Il grande lavoro di Stradivari
Tre appuntamenti esclusivi caratterizzano il prossimo fine settimana al Museo del Violino di Cremona. Il primo è sicuramente di carattere liutario perché sabato 15 e domenica 16 ottobre sarà possibile ammirare il violino Tyrrell 1717 di Antonio Stradivari. Si tratta di uno dei suoi lavori più apprezzati.
Le sue straordinarie qualità di costruzione e conservazione portarono i fratelli Hill, noti esperti di liuteria, a definire lo strumento che oggi appartiene a una collezione privata “uno dei migliori esempi del lavoro del Maestro”. Non a caso è stato più volte affiancato al celebre Le Messie, evidenziando tratti di affinità in numerosi dettagli costruttivi.
Il violino passò nelle mani di una serie di proprietari illustri a partire dal funzionario governativo Edward Tyrrell che lo acquistò nel 1840. Poi fu la volta di George Neill, Clarence Payne, Gerald Segelman, Howard Gottlieb e l’attuale proprietario e tutti hanno sempre preservato lo strumento in condizioni eccellenti.
Gli altri appuntamenti del weekend
Gli altri appuntamenti del weekend museale sono di carattere musicale. Due musicisti renderanno protagonisti di brevi concerti gli strumenti storici delle collezioni nell'Auditorium Giovanni Arvedi. Sabato alle 12 Andrea Nocerino suonerà il violoncello Antonio Stradivari Stauffer 1700 mentre domenica alla stessa ora Francesco Fiore si esibirà con la viola Girolamo Amati Stauffer 1615.
La viola seicentesca è ritenuta il più antico esemplare cremonese di questa taglia che rispondeva perfettamente ad una tecnica interpretativa all’epoca in rapida evoluzione. Sul fondo c'è l’etichetta con la dicitura Antonius & Hieronymus ma in realtà deve essere considerata opera del solo Girolamo.
Il violoncello di Stradivari, invece, ha dimensioni vicine a quelle agli strumenti realizzati con il modello oggi identificato e conosciuto come forma B utilizzato dal maestro a partire dal 1707. La storia dello strumento si illumina quando Lisa Cristiani, giovanissima musicista parigina ottocentesca, ne entra in possesso rendendolo celeberrimo.
Andrea Nocerino propone per il sabato una bella escursione tra epoche e stili giustapponendo brani di Bach, Vivaldi, Fauré e Saint-Saëns. È invece interamente dedicato a Johann Sebastian Bach il recital di domenica di Francesco Fiore.