Barricato in casa con il figlio di 4 anni, a convincerlo a uscire un carabiniere di Cremona
Il negoziatore dei carabinieri di Cremona Mirko Gatti ha svolto un ruolo essenziale convincendo il papà a fare uscire il bimbo.
Le trattative sono andate avanti a lungo ma dopo un giorno di tentativi, il 52enne Mirko Gatti è riuscito a fare uscire il padre che dopo aver aggredito un'assistente sociale si era barricato in casa con il figlio di 4 anni.
Una trattativa lunga e complessa
34 anni, di origine romena, separato dalla moglie. Il suo avvocato lo definisce una persona buona con un amore incredibile per il figlio che sfocia in ossessione. Questo è il profilo dell'uomo che a Roncadelle in provincia di Brescia si era chiuso in casa con il bimbo di 4 anni lo scorso mercoledì 5 ottobre 2022.
Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi per cercare di farli uscire e restituire il bambino alla madre. Mercoledì stesso era arrivato sul posto il luogotenente dei carabinieri della compagnia di Cremona Mirko Gatti con il ruolo di negoziatore. Gatti ha 52 anni, è nato a Varese e vive nel piacentino ma da anni lavora in città.
Per questa faccenda delicata che ha previsto una trattativa lunga e complessa è stato scelto lui anche alla luce del suo curriculum di grande spessore. Il 52enne aveva infatti lavorato nel reparto operativo speciale dei carabinieri di Milano dove si occupava di antiterrorismo.
Nessuno si è fatto male
Il militare ha parlato con l'uomo cercando di farlo ragionare dal pomeriggio di mercoledì 5 fino a ieri mattina. Nonostante la delicatezza della situazione il negoziatore si è messo nei panni del papà con grande empatia e non ha mai temuto che potesse andare a finire male perché l'uomo ripeteva sempre di provare un grandissimo amore per il figlio.
In mattinata, Gatti era riuscito a parlare anche con il bambino. Poco dopo con gli altri agenti si è avvicinato alla porta e il 34enne ha aperto con in braccio il bambino. Nessuno si è fatto male, si sono seduti ad un tavolo e hanno parlato.
E così sono finiti due giorni di fuoco in cui l'allerta è stata massima. Mentre i carabinieri parlavano con il padre, il bambino è stato affidato all'assistente sociale che ha presto provveduto a riportarlo dalla sua mamma.