Siccità, è SOS raccolti nelle campagne cremonesi: "Serve acqua dagli invasi montani"
A preoccupare è la riduzione delle rese dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais.
Siccità, Lombardia: SOS raccolti nei campi. Coldiretti Cremona: serve acqua dagli invasi montani.
SOS siccità nelle campagne cremonesi
E’ SOS raccolti nelle campagne cremonesi e lombarde, dove a causa della siccità preoccupa la riduzione delle rese dall’orzo al frumento, dai foraggi al mais. È l’allarme lanciato da Coldiretti Cremona, mentre con l’arrivo di Scipione, l’anticiclone subtropicale che nei prossimi giorni farà impennare i termometri, la situazione diventerà ancora più difficile.
Nei campi – sottolinea la Coldiretti – manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che mette a rischio le produzioni, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate.
“I gestori dei principali invasi idroelettrici, in un incontro con l’assessore regionale Sertori, si sono detti disponibili a sostenere le portate dei fiumi, ma finora si è mosso poco o nulla – afferma Coldiretti Cremona –. Il momento è complesso e difficile su più fronti, ma bisogna agire subito mettendo in pratica tutto quello che si può fare ora: insieme alle deroghe temporanee agli obblighi del deflusso minimo vitale è necessario quindi rilasciare l’acqua dagli invasi montani indipendentemente dalle dinamiche della produzione di energia”.
“In questo momento serve chiarezza e un’azione coordinata anche con i Consorzi di Bonifica – continua Coldiretti Cremona – così come già richiesto da ANBI Lombardia”.
Non solo diverse produzioni in campo sono già in parte compromesse – spiega la Coldiretti –, ma tra gli agricoltori c’è anche chi ha deciso di sospendere le semine dei secondi raccolti proprio a causa della scarsità idrica. Senza acqua – continua Coldiretti Cremona – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1%.
“Quest’anno la situazione è veramente difficile. La carenza d’acqua sta dimezzando le nostre produzioni. Frumento e orzo hanno una resa bassissima”. A parlare è Cristiano Milanesi, coltivatore e allevatore di vacche da latte di Spino d’Adda (Cremona).
“La siccità – prosegue Milanesi – ci mette a durissima prova. Vale anche per i prati stabili, destinati all’alimentazione degli animali che allevo. A causa dell’assenza d’acqua nei fontanili, non abbiamo potuto irrigare i prati: è dimezzata la produzione del maggengo del primo taglio, ed è del tutto azzerato la produzione del secondo taglio”. L’emergenza si è spostata sul mais: “Nella mia zona i fontanili sono totalmente secchi. Sono arrivato ad irrigare meno della metà dei campi di mais. Significa che se non piove, se le cose non cambiano a breve, avrò un calo nel raccolto di oltre il 50 per cento”.
Il livello del Po
Nonostante le ultime precipitazioni il livello del Po è sceso al Ponte della Becca, in provincia di Pavia, a livelli più bassi che a Ferragosto. La siccità – spiega la Coldiretti Lombardia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana e ha già determinato danni per oltre un miliardo a livello nazionale a seguito del calo delle produzioni agricole.
Ad essere colpito dalla siccità è infatti l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua – precisa la Coldiretti – è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.