Stop agli psicofarmaci e in carcere a Cremona esplode la violenza: "Rivolta annunciata"
"Inascoltati i nostri appelli per richiedere più sicurezza".
Clamorosa protesta nel carcere di Cremona, Sappe: "Rivolta annunciata. Inascoltati i nostri appelli per richiedere più sicurezza".
Protesta in carcere a Cremona: "Rivolta annunciata"
Clamorosa protesta, nella serata di venerdì 3 giugno 2022, di alcuni detenuti dal carcere di Cremona. Ed è dura la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che parla di “rivolta annunciata”. Ricostruisce gli eventi Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del SAPPE:
“Ieri sera (venerdì 3 giugno n.d.r.), intorno alle 22, l’Area sanitaria dell’istituto di Cremona ha deciso di sospendere la distribuzione di un farmaco utilizzato per trattare principalmente gli stati d’ansia. Da qui i detenuti, per la maggior parte stranieri, hanno iniziato ad andare in escandescenza e hanno messo in subbuglio due Sezioni del vecchio padiglione, dando fuoco e distruggendo le celle. Ottanta detenuti sono stati portati presso i cortili passeggi e sono intervenuti sul posto anche carabinieri e polizia, oltre a vigili del fuoco e ambulanza. Molti i poliziotti penitenziari richiamati in servizio per presidiare il muro di cinta, vista la scarsa illuminazione sia dentro che fuori l’Istituto. Due detenuti stranieri sono stati trasportati presso il nosocomio cittadino perchè si sono autolesionati e anche lì hanno dato problemi al Personale di polizia penitenziaria. Solamente alle due di notte si è riusciti a far rientrare tutti i detenuti all’interno delle loro celle e a ripristinare l’ordine e la sicurezza”.
Greco aggiunge che “non risultano essere stati trasferiti detenuti in altre carceri, come invece qualcun altro avrebbe dichiarato. Sta di fatto che a Cremona la situazione è sfuggita di mano all’Amministrazione, visti anche i numerosi eventi critici di questi giorni, e fortunatamente nessun poliziotto è rimasto ferito. Solo tanto lavoro per il Personale di polizia penitenziaria, che sta lavorando a Cremona senza adeguati strumenti e in forte sotto organico soprattutto nelle ore serali e notturne”.
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E’ duro l’atto di accusa del segretario generale del SAPPE Donato Capece: “La rivolta dell'altra notte riapre la ferita delle condizioni della struttura penitenziaria cremonese e quindi l’inefficienza di un’amministrazione penitenziaria locale e soprattutto regionale che nonostante le continue segnalazioni continua ad ignorare le problematiche. E’ grave che il provveditore regionale penitenziario della Lombardia, Pietro Buffa, ha clamorosamente sottovalutato gli ultimi eventi critici accaduti nel carcere di Cremona, ossia l’incendio doloso di celle che hanno costretto un poliziotto a finire in ospedale camera iperbarica e l’aggressione di un detenuto che ha tentato di strangolare un Agente".
"E’ inaccettabile che ancora oggi avvengano rivolte in modo così pericoloso solo perché, proprio l’amministrazione regionale penitenziaria, non ha ancora effettuato i necessari interventi organizzativi. Tutto questo è frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza dei poliziotti che lavorano nel carcere di Cremona.
Tutte queste rivolte hanno responsabilità ben precise. Cercate i colletti bianchi. Conseguenza di tutto questo clima appena descritto sono gli innumerevoli e quasi sistematici eventi critici che si verificano a Cremona, che spesso si tramutano anche in continue e violente aggressioni nei confronti del personale. E’ finito il tempo delle false promesse: si chiede a gran voce a Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ognuno per la propria parte di competenza, urgenti provvedimenti per il Reparto di Polizia ed il carcere di Cremona”.
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