Il cellulare e l'auto d'epoca acquistate online e il conto prosciugato, nove truffatori denunciati
Dovranno rispondere di truffa, frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico.
Casalmaggiore: al termine di tre differenti indagini i Carabinieri hanno denunciato nove autori di truffe e frodi informatiche.
Nove denunciati per truffa e frode informatica
Al termine di tre differenti attività di indagine, i Carabinieri delle Stazioni di Casalmaggiore, San Daniele Po e Rivarolo del Re hanno denunciato per truffa, frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico nove cittadini italiani.
L'acquisto del cellulare online
Il primo denunciato è un italiano di 19 anni, residente in provincia di Napoli e con precedenti di polizia a carico. L’indagine ha preso avvio a seguito della querela sporta da un uomo di Rivarolo del Re che alla fine di febbraio di quest’anno ha letto un’inserzione su un sito di vendite online relativa all’offerta di un telefono cellulare al prezzo molto competitivo di 110 euro.
La vittima, dopo aver contattato via email il venditore, ha deciso di comprare il telefono e ha quindi effettuato il bonifico bancario al codice Iban che gli era stato fornito. Da una successiva ricerca nel sito ha trovato un annuncio identico a quello a cui aveva risposto ma con altro nome, che vendeva lo stesso cellulare. Ha quindi effettuato una verifica sul sito accertando alcune anomalie che non aveva notato prima ovvero prezzi troppo bassi rispetto al reale valore di mercato del prodotto, il fatto che sul sito fosse indicato il bonifico bancario come unico metodo di pagamento, la mancanza dell’indicazione della possibilità di contattare un servizio clienti e l’assenza di indicazione di una partita Iva. Capito che qualcosa non andava ha provato a bloccare l’acquisto cercando di contattare il venditore, ma non è riuscito nell’intento perché quest’ultimo si era reso irreperibile e non aveva effettuato la spedizione. Di conseguenza, ha presentato la querela e hanno avuto inizio gli accertamenti. Le conseguenti verifiche svolte dai Carabinieri di Rivarolo del Re sull’intestatario dell’Iban e dell’indirizzo email usato per inserire l’inserzione hanno permesso di svelare l’identità del truffatore che è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.
L'acquisto dell'auto d'epoca
Il secondo denunciato è invece un 26enne della provincia di Latina, con numerosi precedenti di polizia della stessa indole. A fine gennaio di quest’anno si è presentato nella caserma di San Daniele Po un uomo residente nella zona che ha denunciato che su un sito di vendite online ha letto un annuncio di vendita in cui l’inserzionista proponeva un’autovettura d’epoca a un prezzo molto al di sotto del valore reale, indicando email e numero di telefono di contatto. L’uomo, convinto nel voler acquistare il mezzo, ha contattato il venditore e ha deciso di inviare una caparra di 500 euro per bloccare il veicolo. A quel punto ha provato a ricontattare il venditore per accordarsi sulla consegna dell’auto e sul pagamento della restante somma, ma non ha più avuto modo di entrare in contatto con lui perché si era reso irreperibile, non rispondendo più a telefono ed email.
Capito di essere stato truffato, ha presentato la querela e hanno avuto inizio gli accertamenti. Le conseguenti verifiche svolte dai Carabinieri di San Daniele Po sull’intestatario dell’Iban hanno permesso di dare un nome al titolare del conto corrente sul quale era stata versata la somma della caparra, identificato nel 26enne, che è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria.
Altri sette denunciati
Gli altri sette denunciati sono cittadini italiani e stranieri di età compresa tra i 24 e i 56 anni, residenti nelle province di Roma e di Napoli, tre dei quali con precedenti di polizia a carico. Alla fine di luglio dello scorso anno una donna di Casalmaggiore ha denunciato ai carabinieri del posto di essere intestataria di un conto corrente. La donna ha riferito di avere richiesto un nuovo bancomat collegato a quel conto e, essendo in attesa dell’arrivo, ha controllato sul sito online il suo conto corrente per capire se la nuova carta fosse stata spedita. In quella circostanza ha verificato che risultavano dal suo conto corrente ben 26 movimenti bancari, da lei mai effettuati, in favore di persone sconosciute. Il danno era rilevante perché superiore a 11.700 complessivi, frutto di indebite transazioni bancarie che sono risultate delle ricariche postepay effettuate con la carta bancomat che non aveva mai ricevuto.
Ha presentato immediatamente la denuncia ai Carabinieri di Casalmaggiore che hanno dato avvio alle indagini. Dalle verifiche effettuate è stato accertato che qualcuno aveva intercettato il suo bancomat con le relative credenziali e aveva effettuato le ricariche. Le indagini sono proseguite analizzando i dati dei conti correnti a favore dei quali erano stati eseguiti i movimenti bancari. Gli uomini dell’Arma di Casalmaggiore hanno quindi individuato le sette persone, residenti nelle province di Roma e di Napoli, che avevano illecitamente beneficiato di quelle somme di denaro attraverso le ricariche. Per questo motivo sono state tutte denunciate all’Autorità Giudiziaria.