ASST Cremona

Vaccinazioni Covid: per donne in gravidanza e puerpere accesso senza prenotazione

Da sabato 4 settembre 2021 nei centri vaccinali di Cremona e Casalmaggiore.

Vaccinazioni Covid: per donne in gravidanza e puerpere accesso senza prenotazione
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Campagna vaccinale Covid-19: per le donne in gravidanza e le puerpere non serve la prenotazione. Da domani, sabato 4 settembre 2021 nei centri vaccinali di Cremona e Casalmaggiore.

L’iniziativa è promossa dal Dipartimento Materno Infantile (UO Ostetricia e Ginecologia e Patologia Neonatale) e dai Servizi Distrettuali per la Famiglia (Consultori) dell’ASST di Cremona; si svolge in collaborazione con ATS Val Padana.

Vaccino Covid: per donne in gravidanza e puerpere accesso senza prenotazione

In tema di vaccino anti Covid -19 e donne in gravidanza o in allattamento, le evidenze scientifiche, condivise di recente dalla comunità internazionale parlano chiaro: la vaccinazione non è controindicata in gravidanza, non è controindicata in allattamento e nemmeno nelle donne che assumono contraccettivi ormonali.

Allo scopo di facilitare la vaccinazione, da sabato 4 settembre 2021 a oltranza, le donne in gravidanza e le puerpere possono accedere senza prenotazione presso i Centri vaccinali di:

Cremona: 

  • Sino al 10 settembre 2021 - Centro Vaccinale CremonaFiere, Piazzale Zelioli Lanzini 1, Cremona. Tutti i giorni*, dalle 8 alle ore 19
  • Dal 14 settembre 2021Centro Vaccinale Sapiens, Via Stefanoni 1, Costa S. Abramo (Castelverde). Tutti i giorni, dalle 8 alle 19

*Dall’11 al 13 settembre 2021 l’attività è sospesa per il cambio sede.

Casalmaggiore

  • Centro Vaccinale Avis, Via Baslenga 3/5, Casalmaggiore. Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato, dalle 8 alle 14. Mercoledì dalle 12 alle 18

Gli anticorpi proteggono anche il neonato

“Le evidenze scientifiche più recenti - a livello internazionale - non indicano l’aumento del rischio di effetti collaterali o di esiti negativi per madre e bambino, né l’aumento del rischio di aborto spontaneo nel primo trimestre - conferma Alberto Rigolli (Direttore Dipartimento Materno Infantile).”

“Gli studi prodotti negli Stati Uniti su 124.000 donne vaccinate in gravidanza con vaccini ad mRNA (Pfizer-BioNtech e Moderna), non hanno mostrato preoccupazioni relative al profilo di sicurezza. Anzi, è vero il contrario - continua Rigolli. Nelle donne in gravidanza e allattamento, dopo la seconda dose, l’efficacia del vaccino è del 94% con produzione di titoli anticorpali. Gli studi, inoltre, dimostrano che gli anticorpi vengono trasferiti al feto e sono protettivi per l’infezione del neonato.”

“La pandemia SARS-CoV-2 si è sviluppata in diverse ondate e, durante la terza, molte donne in stato di gravidanza hanno sviluppato un’infezione sintomatica importante, anche con ricovero in Terapia Intensiva e con un potenziale rischio di parto prematuro - precisa Rigolli. Particolarmente a rischio di sviluppare una forma grave sono le donne in gravidanza con patologie associate (quali diabete , ipertensione, cardiopatie e asma). Le infezioni più severe avvengono nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.”

“Tutte queste osservazioni - conclude Rigolli - portano a raccomandare alle donne in gravidanza o in allattamento la vaccinazione con vaccini anti Covid-19 a mRNA.”

Il rischio vero è il Covid

“Si potrebbe pensare che la donna in gravidanza, solitamente un soggetto giovane e in buona salute, presenti un basso rischio di sviluppare complicanze gravi e di morte a seguito di infezione da SARS-COV-2. Invece - spiega Aldo Riccardi (Direttore UO Ostetricia e Ginecologia, Ospedale Cremona) - diversi dati pubblicati in letteratura da quando è scoppiata la pandemia hanno dimostrato che la gravidanza è associata ad un aumento di tre volte del rischio di ricovero in terapia intensiva rispetto alle donne non gravide che hanno contratto l’infezione.”

“Allo stato attuale - continua Riccardi - gli studi pubblicati e i registri di donne gravide vaccinate a livello internazionale, seppur con casistiche limitate, non indicano un aumento di rischio di esiti avversi né per la madre né per il nascituro. Le vaccinazioni effettuate nel primo trimestre non hanno dimostrato un rischio di aborto maggiore rispetto a quello riportato nella letteratura.”

“È importante ricordare che in considerazione degli eventi trombotici gravi correlati al vaccino AstraZeneca (2,7 per 500mila vaccini) e del fatto che la gravidanza è di per sé una condizione pro-coagulatoria, il vaccino Astra Zeneca non viene somministrato in gravidanza. Vengono invece offerti i vaccini a mRNA (Pfizer o Moderna) - precisa Riccardi.”

“Come ricordato dall’OMS (8 gennaio 2021) il vaccino a mRNA viene rapidamente degradato senza penetrare nel nucleo cellulare e che gli studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti dannosi in gravidanza e nella prole. Anche per quanto riguarda gli effetti collaterali dei vaccini Covid-19 a mRNA, i dati riportati dai sistemi di sorveglianza non mostrano differenze fra quelli sviluppati nella popolazione di donne vaccinate in gravidanza e non in gravidanza. Gli effetti collaterali descritti sono generalmente di lieve entità e di breve durata (febbre e dolori muscolari).”

“Infine i dati relativi all’efficacia degli anticorpi SARS-CoV-2 indotti dal vaccino sono incoraggianti e risultano protettivi contro l’infezione nel neonato. Questo meccanismo è del tutto analogo al principio per cui in gravidanza è raccomandata la somministrazione del vaccino antipertosse: creare un passaggio di anticorpi attraverso la placenta e proteggere il neonato da questa malattia durante i primi mesi di vita.”

“Non c’è motivo per non vaccinarsi. Anzi, - conclude Riccardi - la vaccinazione contro il Covid-19 deve essere raccomandata alle donne gravide, può essere effettuata in qualunque periodo della gravidanza, anche alle donne che hanno già avuto la malattia.”

Con il Covid aumenta il rischio di nascite pretermine

Vaccinarsi è fondamentale anche durante l'allattamento. Gli anticorpi passano dalla placenta e dal latte, il vaccino no (si distrugge prima)

“I dati a nostra disposizione rispetto alla sicurezza della vaccinazione e i gravi rischi causati dall’infezione Covid-19 durante la gravidanza, dimostrano che i benefici di ricevere un vaccino superano qualsiasi rischio noto o potenziale” - spiega Bruno Drera (Direttore Patologia Neonatale, Ospedale di Cremona).

“L'infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza è associata a significativa morbilità materna - in particolare se vi è la coesistenza di patologie o di fattori di rischio - e determina un aumento dei tassi di parto pretermine fino a 2,5 volte superiore tra le donne con una grave forma clinica di Covid-19 - aggiunge Drera. La prematurità porta già di per sé un carico di morbilità non indifferente con rischi di danni, ad esempio cerebrali o polmonari. In caso di estrema prematurità, la mortalità può raggiungere un tasso del 70-80% in base all’età gestazionale. Per questo è importante vaccinarsi contro il Covid-19.”

“I vaccini a nostra disposizione - prosegue Drera - non contengono sostanze note per essere tossiche al feto, né tanto meno, essendo a mRNA, il virus attenuato che potrebbe (come per altre tipologie di vaccini) essere nocivo per il feto. Infine, dati sperimentali preclinici, quindi studi eseguiti su animali in gravidanza, confermano l’assenza di un rischio di danni al feto, compreso quello malformativo.”

“Dai dati in letteratura si evince come i vaccini anti-SARS-CoV-2 siano ben tollerati dalle madri e dal bambino allattato al seno, e non comportano in modo categorico il rischio di innescare un'infezione attiva. Inoltre, è estremamente improbabile che passino nel latte materno. Il fragile RNA messaggero, utilizzato nei vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna - precisa Drera - è progettato per degradarsi così rapidamente che non potrebbe mai entrare nel flusso sanguigno e, da qui, poi nel latte materno. Recentemente è stato verificato, analizzando più campioni di latte materno raccolto nelle ore successive alla vaccinazione, che nessuno di questi aveva livelli rilevabili di mRNA del vaccino.”

“Se i vaccini non passano nel latte materno, gli anticorpi sì, fornendo la speranza che i bambini allattati al seno possano avere un certo livello di protezione - conclude Drera. Diversi studi hanno riscontrato nel latte di donne vaccinate alti livelli di tipi particolari di anticorpi (IgA e IgG) diretti contro la proteina S SARS-CoV-2. Questo dato era facilmente prevedibile dal momento che il latte umano è il miglior nutrimento possibile per i neonati, poiché è vivo, dinamico e fornisce loro nutrienti, molecole bioattive e anticorpi, che contribuiscono alla maturazione immunitaria, allo sviluppo degli organi e alla colonizzazione microbica sana.”

Mi vaccino perchè

La vaccinazione anti Covid-19 è raccomandata:

  • alle donne in gravidanza e può essere effettuata in qualunque periodo della gravidanza;
    durante l’allattamento materno, che va promosso, sostenuto e non interrotto;
    alle donne che hanno già avuto la malattia.

E' bene sapere che

  • non è necessario un test di gravidanza per somministrare il vaccino;
  • non è necessario un tempo di attesa nella ricerca di prole dopo la vaccinazione anti Covid-19;
  • per ragioni di farmaco vigilanza si raccomanda di distanziare di 14 giorni la vaccinazione anti Covid-19 da altre eventuali vaccinazioni (per esempio la vaccinazione per la pertosse che si pratica nel 3° trimestre).

Covid-19 e gravidanza: quando il rischio di contrarre l'infezione è maggiore?

  • In presenza di patologie quali diabete, ipertensione cronica, cardiopatie e asma.
  • Età materna superiore a 35 anni (circostanza estremamente comune nel nostro paese dove il 54% delle donne partorisce tra i 30 e i 39 anni).
  • Etnia (nera, asiatica o minore).
  • Obesità (condizione sempre più frequente).
  • Epoca gestazionale superiore a 28 settimane.
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