agosto hot

Ecco come la Coldiretti Cremona affronta il caldo africano nelle stalle

Doccette, ventilatori, condizionatori e pasti più leggeri per vacche e suini.

Ecco come la Coldiretti Cremona affronta il caldo africano nelle stalle
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Doccette, ventilatori, condizionatori e pasti più leggeri per vacche e suini.

Coldiretti Cremona: così nelle stalle si affronta il caldo africano

“Stiamo affrontando i giorni più caldi dell’anno, che certamente richiedono una particolare attenzione nei nostri allevamenti. Oltre agli uomini,  a soffrire il caldo sono anche gli animali. Nei nostri allevamenti assicuriamo il massimo impegno per aiutare gli animali a fronteggiare le alte temperature. Allevo vacche da latte e, nelle mie stalle, ho da tempo in funzione ventole e doccette. Negli anni, la tecnologia ci ha dato un aiuto importante: sicuramente il sistema di rinfrescamento, con l’azione combinata di ventole e doccette, assicura beneficio alle vacche”.

A parlare è Omar Previtali, imprenditore agricolo di Soresina. Testimonia così l’impegno degli allevatori cremonesi per fronteggiare il caldo africano che ha investito l’Italia da Nord a Sud, con temperature anche oltre i 40 gradi.

In tutte le stalle sono scattate le contromisure anti afa. “Ventilazione e doccette sono essenziali. Nel nostro allevamento abbiamo inoltre in funzione i condizionatori, fondamentali nelle aree più delicate, ad esempio nella sala parto. Così assicuriamo agli animali la situazione ottimale” testimonia Serena Antonioli, allevatrice di suini a Vescovato.  Grande attenzione anche nella distribuzione dei pasti. Più leggeri, e distribuiti un po’ per volta, così da aiutare gli animali a nutrirsi al meglio senza appesantirsi.

L’impegno degli allevatori è massimo

Tutto questo – rimarca Coldiretti Cremona – comporta per le aziende zootecniche un aumento dei costi alla stalla, per i maggiori consumi di acqua ed energia. Anche nei campi gli agricoltori sono fortemente impegnati, in queste giornate di caldo bollente, per scongiurare, attraverso l’irrigazione, lo stress idrico delle colture, in primis mais e soia, le colture più esigenti di acqua.

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