Sperimentazione anche a Cremona

“Date il green pass anche agli immunizzati con ReiThera”

I volontari a cui è stato somministrato il vaccino italiano non possono sottoporsi ad altre vaccinazioni e rischiano una beffa atroce.

“Date il green pass anche agli immunizzati con ReiThera”

Nel territorio di competenza dell’Asst di Cremona ci sono circa 40 persone immunizzate tramite la sperimentazione del vaccino GRAd-COV2, prodotto dall’azienda bio-tecnologica italiana ReiThera. Quaranta persone però che non possono essere inserite nell’anagrafe vaccinale nazionale e di conseguenza ricevere il “Green pass”.

L’appello dei centri in cui il vaccino fu sperimentato

Tutti i Centri coinvolti nella sperimentazione lanciano un appello rivolgendo al Ministero della Salute e all’AIFA la richiesta di intervenire per non lasciare in un “limbo” i volontari coinvolti nella sperimentazione.

Anche a Cremona è stata avviata la sperimentazione del vaccino italiano ReiThera presso l’ospedale Maggiore. L’accordo tra lo Spallanzani e ASST Cremona ha ricevuto l’ok lo scorso 15 marzo. Responsabile Scientifico è il dottor Angelo Pan direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale. Coinvolti nel progetto circa 40 volontari suddivisi in tre gruppi: uno ha ricevuto il placebo, l’altro una sola dose di farmaco e la seconda con placebo e il terzo due dosi a distanza di 21 giorni.

I finanziamenti

Ma ora c’è un problema di liquidità che rischia di bloccare tutto. A maggio la Corte dei Conti ha bocciato il Decreto del Governo che avrebbe attivato i fondi necessari, 81 milioni di euro: 49 di finanziamento pubblico e 32 investiti da ReiThera stessa. E poi ci sono anche loro, i tanti volontari che si sono prestati alla sperimentazione del vaccino italiano e che hanno acquisito effettiva immunità anticorpale, ma per i quali resta una situazione di incertezza.

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Reithera è efficace al 99%

Del resto il vaccino di ReiThera funziona: nessun serio evento avverso è stato segnalato e la risposta anticorpale si sviluppata dopo tre settimane dalla prima dose raggiunge il 93%. Percentuale che arriva a quota 99 dopo la seconda somministrazione, secondo i dati forniti dalla Biotech di Castel Romano. E quindi?

I Volontari rischiano una pesante discriminazione

I volontari che sono stati sottoposti alla vaccinazione si trovano in una condizione in cui non è indicata, né necessaria una ulteriore vaccinazione per cui, se non inseriti nell’anagrafe vaccinale non potranno mai ottenere una carta “verde” di effettuata vaccinazione.

I responsabili dei Centri clinici che hanno partecipato alla sperimentazione Covitar, supportata dagli enti regolatori italiani (AIFA), chiedono quindi che anche i loro volontari vengano inclusi nell’anagrafe vaccinale italiana e non siano discriminati per aver partecipato alla prima sperimentazione vaccinale italiana con grande entusiasmo, coraggio e fiducia nelle istituzioni e nel sistema sanitario nazionale.