Salone del Mobile, la soluzione potrebbe essere una versione “ridotta”
Il Consiglio d'amministrazione di Federlegno Arredo non ha ancora assunto una decisione.
Continua l'incertezza per l'edizione autunnale del Salone del Mobile, teoricamente previsto per settembre ma, come prima Prima Milano, la cui realizzazione da qualche giorno è coperta da un velo di incertezza causa spaccature interne a Federlegno Arredo: l'ipotesi ora è quella di una versione ridotta dell'evento.
Salone tra paure e incertezze
Il programma prevede la realizzazione del Salone del Mobile dal 5 al 10 settembre, pericolosamente in bicilico dopo le dimissioni del Presidente Claudio Luti della scorsa settimana.
La paura degli espositori (una parte di loro, ma sufficiente a far saltare tutto) è quella di un annullamento all'ultimo minuto causa Covid e, soprattutto, quella che gli acquirenti stranieri non possano raggiungere Milano.
Sala e tutti coloro che si sono dichiarati favorevoli all'evento, pur riconoscendo i rischi, vedono l'edizione 2021 come simbolo di ripresa dell'economia e del settore, con la paura che perdere questo importante evento per il secondo anno di fila porti agli paesi a cogliere un'occasione da non lasciarsi scappare rilanciando a proprio modo un Salone del Mobile che vede Milano ai margini..
Si pensa a un'edizione ridotta
Una soluzione potrebbe quella di organizzare un evento ridotto, sempre a Rho Fiera, che arginerebbe le perdite nel caso di annullamento. La decisione però, nonostante la riunione di ieri del consiglio di amministrazione di Federlegno Arredo, non è ancora stata assunta.
Per Sala è un'occasione da non perdere
Per la ripartenza degli eventi "noi puntiamo su settembre e da questo punto di vista l'accoppiata tra design e moda è sempre qualificante dall'autunno milanese". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala ieri mattina. "Spero che gli operatori del settore immobiliare considerino il loro ruolo anche sociale e non solo imprenditoriale e che quindi il Salone si faccia, al meglio", ha aggiunto il sindaco tornando sul rischio di cancellazione dell'evento. "Non potrà essere il Salone degli altri anni, né per numero di visitatori né per dimensioni, ma è importante" ha proseguito il sindaco. "Mi pare che gli operatori del settore della moda siano allineati nella volontà di ripartire, per cui preferisco affrontare questo tipo di riflessione piuttosto che dire anche io se è meglio prolungare la chiusura fino alle 10 o alle 11 di sera. Voglio pensare al futuro di Milano".