Stop alla riapertura degli impianti sciistici fino al 5 marzo, Fontana: "Assurdo saperlo dalle agenzie di stampa"
La delusione del presidente Attilio Fontana.
Stop alla riapertura degli impianti da sci fino al 5 marzo. L’ira della Regione
Impianti da sci
Avrebbero dovuto riaprire anche in Piemonte domani, 15 febbraio 2021, gli impianti da sci, con una capienza del 30 per cento. Ma proprio oggi è arrivato lo stop a questa decisione da parte del Governo, almeno fino al 5 marzo.
Fontana: "Assurdo saperlo dalle agenzie di stampa"
Critico il presidente della Regione Attilio Fontana
"Trovo assurdo apprendere dalle agenzie di stampa la decisione del ministro della Salute di non riaprire gli impianti sciistici a poche ore dalla scadenza dei divieti fin qui in essere, sapendo che il Cts aveva a disposizione i dati da martedì, salvo poi riunirsi solo sabato".
Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana commenta la decisione del ministro Speranza di non consentire la ripresa delle attività sciistiche.
"Una decisione - aggiunge il presidente - dell'ultimo secondo che dà un ulteriore colpo gravissimo a un settore che stava faticosamente riavviando la propria macchina organizzativa. Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di 'settimana in settimana' è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini.
Solo sette giorni fa lo stesso Cts nazionale aveva dato il via libera a un regolamento molto severo per poter riaprire. Su quella base avevamo consentito la riapertura".
"Ci sono due cose - aggiunge quindi l'assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori - che il ministro Speranza deve fare: chiedere scusa alle migliaia di operatori turistici e ai cittadini per questa incredibile vicenda e, soprattutto, indennizzare immediatamente gli uni e gli altri che si sono fidati delle loro decisioni. È arrivato il momento di rivedere questo sistema dei 'semafori settimanali': una richiesta formale che facciamo al nuovo Governo".
Assessore Guidesi: "Danno doppio, inaccettabile che qualcuno non se ne renda conto"
“Non si può dalla sera alla mattina dire a chi si è rifornito, a chi si è organizzato, a chi ha formalizzato contratti stagionali che non può lavorare. Ci vuole buon senso e avere buon senso è conoscere il mondo del ‘lavoro’. Così il danno economico è doppio: con sole 12 ore di anticipo è stata cancellata una programmazione di settimane. È davvero inaccettabile il fatto che qualcuno non se ne renda conto”.
Lo scrive sulla sua bacheca Facebook l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.