In un anno pescati e abbattuti 448 siluri nell’Oglio. “E adesso… mangiamoli”
Rolfi: "Aprire alla valorizzazione commerciale della carne".
Molto spesso sono enormi, e divorano l’ecosistema dei fiumi provocando gravi danni. Come riporta Prima Treviglio, sono 448 i pesci siluro pescati e abbattuti nel corso del 2020 nel fiume Oglio. Eppure le sue carni non sono quasi utilizzate né messe sul mercato. Tanto che ora Regione Lombardia vorrebbe valorizzarne lo sfruttamento commerciale.
Si tratta di un progetto di Regione Lombardia e Parco Oglio Nord, attivo tra le province di Brescia, Bergamo e Cremona, presentato ieri dall’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi.
Pescati 448 siluri
L’asta dell’Oglio è stata divisa in cinque tratti. Tra Castelli Calepio e Capriolo sono stati catturati 114 esemplari, 49 a Palazzolo sull’Oglio, 87 tra Rudiano e Pumenengo, 32 tra Pumenengo e Soncino, 129 nei canali di Torre Pallavicina, 37 tra Pontevico e Robecco d’Oglio. In totale, 448 pesci siluro per un totale di 1752 chili.
La valorizzazione della carne di siluro
“Parallelamente, con i pescatori professionisti del lago d’Iseo abbiamo definito le modalità per la pesca professionale del siluro nel Sebino stabilendo periodi e strumentazione. Questo è fondamentale per contenere ulteriormente la diffusione di questa specie aprendo anche alla valorizzazione commerciale della carne di siluro, visto che alcuni ristoranti hanno già aderito inserendo il prodotto nel menù”.
L’elettropesca
Per pescare i siluri è stata utilizzata anche l’elettropesca, normalmente illegale, che consiste nell’utilizzo di elettricità per stordire i siluri.
“Grazie all’esperienza degli anni scorsi abbiamo affrontato alcune difficoltà tecniche proprie del fiume Oglio, come la presenza di numerosi sbarramenti che frammentano l’asta fluviale e la scarsa urbanizzazione che limita l’accessibilità con le imbarcazioni utilizzate per l’elettropesca. Nel 2020 infatti abbiamo raggiunto un obiettivo numerico e di biomassa decisamente significativo. Il fiume Oglio mantiene ancora oggi un popolamento ittico di elevata qualità, messo in pericolo da questo predatore che si adatta anche a condizioni ambientali non ottimali” aggiunge Rolfi.
Una minaccia costante
“La presenza del siluro nel Fiume Oglio rappresenta da anni una costante minaccia in continuo aumento: le capacità predatorie di questa specie generano effetti devastanti sia sulla fauna ittica che per le specie di mammiferi che vivono sul fiume – ha aggiunto il presidente del Parco Oglio Nord, Luigi Ferrari – Durante le catture sono stati prelevati esemplari di dimensioni notevoli anche presenti nelle rogge adiacenti al fiume. Gli interventi volti al contenimento del siluro dovranno continuare anche nei prossimi anni, auspicando in un aumento delle risorse economiche, che garantiranno un’azione più efficace di contenimento. In questa azione Parco e Regione continueranno a lavorare sinergicamente come fatto in quest’ultimo triennio”.