Imprenditore cremonese vittima di usura: confiscati beni per 17 milioni di euro a cosca della 'ndrangheta VIDEO
I proventi delle attività illecite riciclati nell’acquisto di immobili, strutture turistico-alberghiere, società agricole, ed in imprese di trasporti e logistica.
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona, coadiuvati dalle fiamme gialle del Comando Provinciale di Crotone, hanno confiscato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 17 milioni di euro appartenenti alla ‘ndrina capeggiata dal boss Nicolino Grande Aracri.
Operazione Demetra
Le attività, condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Cremona e coordinate della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna, hanno consentito alla Corte d’Appello del capoluogo emiliano di giungere alla definitiva condanna di esponenti di spicco della cosca stanziatasi nelle aree di confine tra Lombardia ed Emilia.
Le indagini, che hanno preso spunto da un episodio di usura perpetrato ai danni di un imprenditore cremonese da parte di un usuraio piacentino, sono proseguite con gli approfondimenti ed analisi dei flussi finanziari – poi confluiti nell’operazione AEMILIA – ed hanno consentito di portare alla luce ulteriori episodi delittuosi commessi ai danni di imprenditori emiliani. In un caso è stato addirittura accertato un prestito sul quale è stato applicato un interesse del 200%: a fronte di 700.000 euro la vittima è stata costretta e restituirne oltre un milione. Tutto ciò è stato possibile grazie allo strumentale utilizzo di società fasulle i cui bilanci apparivano perfettamente regolari grazie alla complicità di professionisti conniventi: oltre 20 milioni le fatture false scoperte.
I proventi delle attività illecite sono poi stati riciclati nell’acquisto di complessi immobiliari, di strutture turistico-alberghiere, di società agricole, edili immobiliari ed in imprese di trasporti e logistica.
I beni confiscati
L’apprensione dell’ingente patrimonio è stato frutto dell’intenso lavoro svolto dalla Guardia di finanza finalizzato a ricondurre i beni, apparentemente intestati a prestanome e teste di legno, direttamente alla piena disponibilità dei membri della cosca. Nell’operazione i finanzieri di Cremona hanno definitivamente confiscato:
- 28 immobili, ubicati nella provincia di Crotone.
- 5 società operanti nel settore dell’edilizia, logistica e ristorazione, operanti nelle provincie di Crotone, Parma e Vicenza;
- 2 automezzi;
- 3 macchine operatrici agricole;
- 1 natante di 7,50 metri con motore entrobordo;
- 5 unità abitative rimovibili.
Il provvedimento di confisca costituisce l’epilogo di un complesso iter giudiziario che dimostra, ancora una volta, la costante azione della Guardia di Finanza nella ricerca e repressione dei più gravi crimini di matrice economico-finanziaria e nell’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
Azione di contrasto che assume maggior spessore alla luce del fatto che parte degli immobili e dei veicoli sono stati restituiti alla Collettività in quanto destinati alle forze di polizia, ai Vigili del Fuoco e ad enti no-profit per le loro finalità sociali.
LEGGI ANCHE
TI POTREBBE INTERESSARE
Seconda ondata Covid: boom di interventi del 112, ma non a Cremona