questo non è amore

Covid e quarantena: come combattere le violenze in ambito familiare

La convivenza forzata e prolungata può incidere negativamente sui contesti familiari più problematici.

Covid e quarantena: come combattere le violenze in ambito familiare
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Covid e quarantena: come combattere le violenze in ambito familiare. Continua la campagna della Questura di Cremona "Questo non è amore".

Covid e quarantena: come combattere le violenze in ambito familiare

Nel periodo di emergenza Covid-19, la maggior parte dei cittadini resta a casa, in ottemperanza alle indicazioni governative. Tali restrizioni hanno determinato una convivenza forzata e prolungata dei nuclei familiari, che potrebbero incidere negativamente sui contesti familiari più problematici, potendo portare, in casi estremi, alla possibile commissione di atti di violenza di genere e domestica.

A ciò si aggiunge la difficoltà per le vittime di potersi rivolgere agevolmente alle Forze di Polizia e ai Centri Antiviolenza, al fine di denunciare le situazioni di disagio o di violenza o, più semplicemente, di chiedere indicazioni sulle iniziative da intraprendere per reagire alle criticità sopravvenute.

I numeri da chiamare

Pur nella complessità operativa del periodo emergenziale, la Polizia di Stato, con il personale della Divisione Anticrimine, della Squadra Mobile e dell’Ufficio Provinciale Sanitario, sempre in costante contatto con i Centri Antiviolenza, continua ad assicurare quotidianamente tutti gli interventi necessari per tutelare le persone che subiscono violenza domestica. Ricordiamo che come misura a sostegno delle vittime di violenza di genere è attivo il numero di pubblica utilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità “1522” che può veicolare una richiesta di intervento alla sala operativa delle Forze di Polizia. Oppure si può contattare direttamente il numero di emergenza “112 NUE”, dove ci sarà sempre un operatore disponibile ad ascoltare e a percepire i segnali di un disagio la cui manifestazione da parte della vittima potrebbe non essere del tutto libera e piena.

L'app YouPol

Sempre per garantire la massima accessibilità al pronto intervento della Polizia di Stato, si segnala l’app per smartphone “YouPol”, caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima. Anche chi è stato testimone diretto o indiretto, per esempio i vicini di casa, può ovviamente denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.

L’applicativo, nata dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile nella vita democratica del Paese, è facilmente installabile su tutti gli smartphone e tablet accedendo alle piattaforme per i sistemi operativi IOS e Android. Ricordiamo, anche, dell’esistenza di un efficace strumento di prevenzione che può essere adottato dal Questore, l’ammonimento, provvedimento che ha la finalità di scoraggiare atteggiamenti violenti o inopportuni che potrebbero degenerare in illeciti penali.

Tu non sei sola……. noi ci siamo…..

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