Emergenza Coronavirus, ospedale di Cremona al collasso?
I ricoverati sono 50, tutti in condizioni stabili. Il reparto di Medicina è stato trasformato in reparto di infettivologia.
Emergenza Coronavirus, ospedale di Cremona al collasso? Gallera: " Bisogna tenere conto che quest’ospedale è un riferimento anche per l’area lodigiana".
Emergenza Coronavirus, ospedale di Cremona al collasso?
Cremona con 91 casi è la seconda provincia lombarda per numero di persone colpite da Coronavirus. L'ospedale, il più vicino alla cosiddetta "zona rossa" sarebbe in emergenza. Ieri sera l'assessore al Welfare Giulio Gallera, nell'ultima conferenza stampa tenutasi a Palazzo Lombardia ha dichiarato:
“I ricoverati sono 50, ma bisogna tenere conto che quest’ospedale è un riferimento anche per l’area lodigiana. I pazienti sono tutti ricoverati in situazioni ordinarie, cioè in letti di Medicina che è stata trasformata in un reparto di infettivologia”.
La struttura ha quindi raddoppiato i posti letto nel reparto di malattie infettive e sospeso tutte la attività rimandabili, ma la situazione resta comunque critica e quattro malati che erano in terapia intensiva, ma trasportabili, sono stati trasferiti all’ospedale Niguarda di Milano. L'obiettivo è quello di avere sempre un paio di letti liberi per eventuali ricoveri d'urgenza.
Da venerdì scorso, giorno in cui si è venuti a conoscenza del primo contagio, medici, infermieri e sanitari di Cremona sono in prima linea per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
Il ringraziamento del direttore generale di ASST Cremona
Ed è proprio Giuseppe Rossi, il direttore generale dell'ASST di Cremona, a rivolgere un ringraziamento speciale agli operatori per la loro instancabile dedizione e scopo incondizionato alla cura.
In questi giorni di emergenza sanitaria desidero ringraziare gli operatori sanitari, sociosanitari, tecnici e amministrativi dell’ASST di Cremona. Lo faccio senza retorica, perché se c’è qualcosa che il coronavirus ci sta insegnando, questa cosa riguarda in primis i professionisti della cura, la loro instancabile dedizione, i turni senza fine, il coraggio e la disponibilità ad oltranza.
In meno di una settimana l’Ospedale di Cremona, il più coinvolto sino ad oggi nel nostro territorio, coadiuvato dall’Ospedale Oglio Po, ha saputo eliminare i confini fra reparti, équipe, specialità e diventare una cosa sola per accogliere, proteggere e assistere le persone. Questo è accaduto attraverso un lavoro incessante, svolto a tutti i livelli, che ha visto nascere in poche ore una unità di crisi supportata da tanti professionisti competenti e braccia operose.
Da venerdì scorso, ripensare ogni giorno i nostri servizi, creare in simultanea nuove sinergie fra le diverse specialità, modificare il proprio turno, reinventare la geografia degli spazi, da lavoro straordinario è diventato l’ordinario. Non sono mancate certo le tensioni, la stanchezza, il confronto. Ciò che non è mancato e non manca è il coraggio e la volontà dell’essere qui, insieme, complici, oltre l’orario di servizio, con il solo e incondizionato scopo della cura.
Grazie alle Istituzioni, a Regione Lombardia, alla Prefettura, al Comune di Cremona, al Comune di Casalmaggiore, alla Protezione civile, alle Forze dell’ordine, all’ATS Val Padana e ai volontari delle Croci con i quali da venerdì scorso abbiamo collaborato per trovare soluzioni e metterle in pratica al meglio delle possibilità.
Grazie ai pazienti e ai loro familiari che con altrettanto coraggio e fiducia collaborano con noi, accettando con razionalità e spirito solidale il disagio della temporanea sospensione di alcune attività programmate e ambulatoriali".
Sindaco di Cremona: più attenzione al nostro ospedale
Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha invece voluto scrivere una lettera al presidente della Lombardia Attilio Fontana e all'assessore Giulio Gallera per chiedere di sostenere lo sforzo che l'ospedale sta facendo per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
"Abbiamo chiesto al Presidente e all’Assessore un’attenzione maggiore per il nostro ospedale in virtù del numero di pazienti ricoverati, delle fatiche di medici, infermieri, operatori sanitari e responsabili, delle necessità relative a materiali indispensabili al personale.
Abbiamo chiesto alla Regione interventi che aiutino l'organizzazione, che sostengano e implementino il personale e che recuperino il materiale idoneo e necessario allo svolgimento dei delicati compiti cui i sanitari devono adempiere, in un indispensabile lavoro di rete a livello regionale e nazionale".
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