Le Prefetture di Cremona e Mantova unite contro caporalato e lavoro nero
Ieri un primo incontro per instaurare utili contatti ai fini dello sviluppo in modo congiunto di future collaborazioni.
Nel pomeriggio di ieri, 4 febbraio 2020, il Prefetto della Provincia di Cremona, dott. Vito Danilo Gagliardi, si è recato presso la Prefettura della Provincia di Mantova, per partecipare ad un incontro di carattere preliminare volto ad instaurare utili contatti ai fini dello sviluppo in modo congiunto di future collaborazioni nella realizzazione di progetti sul tema del contrasto al caporalato e dell’integrazione sociale dei lavoratori stranieri, mediante utilizzo delle risorse europee disponibili a valere sul Fondo Asilo Immigrazione (F.A.M.I.).
Le Prefetture di Cremona e Mantova unite
La riunione, programmata sulla base di un impulso congiunto del Prefetto di Cremona e del Prefetto di Mantova, dott.ssa Carolina Bellantoni, si pone nel solco di già collaudati rapporti di collaborazione e dialogo esistenti da sempre fra le due Prefetture con l’intento di migliorare e rafforzare tale sinergia unendo le risorse a disposizione nell’interesse dell’intera area che abbraccia le due vicine province.
Coadiuvati dalla presenza dei propri staff dirigenziali e di una delegazione in rappresentanza dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali, in qualità di referente istituzionale per il supporto nella definizione delle progettualità oggetto di valutazione, i Prefetti hanno così posto le basi per lo studio e lo sfruttamento utile in futuro delle risorse a disposizione per la realizzazione di progetti nel delicato settore dell’integrazione per i cittadini stranieri, lavoratori o datori di lavoro, che possano essere vittima di sfruttamento per effetto del fenomeno del caporalato, che interessa le due province in modo analogo in virtù delle loro caratteristiche di omogeneità
sociale, territoriale ed economica, anche se con riferimento a settori produttivi differenti.
Le risorse disponibili
L’entità delle risorse che in futuro potranno essere impiegate per le iniziative da sviluppare nel quadro della collaborazione così instaurata, che peraltro rappresenta attualmente la sola esperienza di questo tipo diretta al
contrasto del caporalato nel Nord Italia, sarà superiore al mezzo milione di euro, aggirandosi intorno ai 500\600 mila euro.
L’azione che si intende sviluppare con i futuri progetti non si limiterà al solo contrasto in senso repressivo del caporalato, per evitare che possano replicarsi e consolidarsi anche sul nostro territorio schemi illeciti ben noti alle
realtà territoriali del meridione e contigui all’azione della criminalità organizzata, ma avrà come obiettivo ulteriore e più importante la cura del passaggio successivo dedicato espressamente alla delicata guida verso l’emersione dal
lavoro irregolare. In buona sostanza, il fine ultimo sarà quello di consentire il recupero totale dei lavoratori e dei datori di lavoro stranieri interessati dallo sfruttamento illegale e il loro inserimento nel circuito legale del lavoro, a tutela dei loro diritti e delle loro prerogative costituzionali e con evidente vantaggio per l’intero sistema.
Definito il percorso futuro
La riunione, concreta espressione dell’attuazione a livello locale di rapporti ispirati alla valorizzazione del principio di leale collaborazione istituzionale, ha consentito alle parti di definire il percorso futuro da portare avanti nello sviluppo delle progettualità prese in considerazione e si è conclusa con la previsione di nuovi incontri e di forme di collaborazione sempre più stringenti fra i due uffici, in grado di completare l’azione di prevenzione che viene regolarmente svolta dalle Forze di Polizia presenti sul territorio.
Lo sviluppo di tali iniziative progettuali avverrà in modo graduale nel corso dei prossimi mesi mediante il passaggio attraverso varie fasi, ed in primo luogo con la ricerca e la selezione in maniera pubblica delle associazioni e dei soggetti potenzialmente interessati al coinvolgimento nella realizzazione, per arrivare a concludersi prevedibilmente nel prossimo autunno.
A tale scopo, il percorso e le finalità perseguite saranno illustrate in modo più dettagliato nell'ambito di una futura riunione del Consiglio Territoriale dell’Immigrazione dedicata in modo specifico all'argomento.