Premiati 308 Comuni Ricicloni: 43 sono in provincia di Cremona VIDEO
In Lombardia si moltiplicano le esperienze virtuose e cresce la raccolta differenziata.
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Premiati 308 Comuni Ricicloni
Anche di questo si è discusso nella terza edizione di Ecoforum: l’economia circolare dei rifiuti in Lombardia. Organizzato da Legambiente Lombardia, l’annuale appuntamento si prefigge di promuovere progetti multidisciplinari con i diversi stakeholder nazionali e internazionali (istituzioni, imprese, università, istituti di ricerca) mettendo in relazione diverse realtà, farle dialogare e dare una spinta ai processi di innovazione in corso, spesso isolati e disaggregati. Diverse le aziende che hanno partecipato e che si collocano nel campo dell’innovazione, sia per la produzione sia per il recupero di materia; utile e necessaria la presenza delle istituzioni pubbliche, che devono fornire un quadro di pianificazione e normativo al passo con i tempi.
Bene la provincia di Cremona
Sono 308 su 1507 i Comuni Rifiuti Free che hanno raggiunto il traguardo dei 75 kg/abitante anno di residuo secco indifferenziato e che entrano nella classifica di Comuni Ricicloni 2019. Questi, rappresentano il 20,3% dei comuni lombardi e vedono coinvolti 1 milione e 660 mila abitanti cioè il 16,5% della popolazione regionale che concorre al raggiungimento del 70,8% di raccolta differenziata. In vetta alla classifica Rifiuti Free si collocano leprovince di Bergamo con 59 e Mantova con 57 comuni, seguite da Cremona con 43 e Brescia con 41. In Città Metropolitana di Milano sono 40, a Varese 38 e 18 in Monza Brianza. Chiudono la classifica la provincia di Como con 6 comuni, Lodi con 4, Pavia e Sondrio con solo un comune. La provincia di Lecco, nonostante il 70,8% di raccolta differenziata, non ha alcun comune presente in classifica.
In provincia di Cremona la differenziata al 78,2%
Si difende bene anche la provincia di Cremona (358.955 abitanti) con una percentuale di raccolta differenziata al 78,2%. Premiati anche i Comuni di Acquanegra Cremonese (84,8%), Agnadello (85,2%), Annicco (83,5), Azzanello (85%), Camisano (84%), Capergnanica (85,9%), Casale Cremasco (84,7%), Casaletto Vaprio (83,3%), Castel Gabbiano (84,4%), Credera Rubbiano (89,9%), Cremosano (83,1%), Cumignano sul Naviglio (85,7%), Dovera (83,4%), Formigara (87,7%), Genivolta (84,0%), Gombito (87,7%), Gussola ( 86,1%), Izano (84,4%), Madignano (88,4%), Martignana Po (90,5%), Monte Cremasco (85,4%), Montodine (82,5%), Moscazzano (86,5%), Palazzo Pignano (82,8%), Pianengo (84%), Pieranica (83,7%), Quintano (84,9%), Ricengo (79,6%), Ripalta Arpina (91,%), Ripalta Cremasca (88,1%), Ripalta Guerina (89,4%), Rivarolo del Re ed Uniti (87,6%) Romanengo (83,8%), Salvirola (87,5%), San Martino al Lago (88,2%), Sergnano (84,3%), Spineda (78,8%) Spino (87,4%), Torre de' Picenardi (85,9%), Torricella del Pizzo (89,5%), Vaiano Cremasco (82%), Vescovato (86,7%) e Volongo (79,7%).
Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia
“La Lombardia rappresenta una regione virtuosa nell’ambito della gestione della raccolta differenziata. Ora però deve agire con azioni concrete di prevenzione della produzione di rifiuti, presupposto essenziale per alimentare un circuito virtuosoe mettere in campo impianti innovativi di economia circolare – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Pur essendo tra le regioni più significative nella gestione della risorsa rifiuto, vi sono ancora territori che superano di il 50% di raccolta differenziata o province in cui non vi è nemmeno un comune che rientra nella nostra classifica che monitora proprio la propensione alla riduzione della produzione di rifiuti pro-capite”.
Egemonia dell’usa e getta
Abbiamo di fronte una grande sfida invertendo la rotta nel consumo indiscriminato di risorse, ripensando criticamente la cultura della produzione fondata sull’egemonia dell’usa e getta e dello scarto. Lo spreco di materie prime ed energia non solo depaupera il capitale naturale e contribuisce tuttora ad alimentare i cambiamenti climatici, ma crea sperequazioni ed emarginazione sociali profonde.
È necessario, dunque, lavorare su processi che sempre più siano in grado di garantire da un lato l’uso efficiente delle risorse, dall’altro il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti.
Andrea Causo, direttore di Legambiente Lombardia
“Abbiamo scelto di mettere in rete esempi d’innovazione industriale, aziende, enti pubblici e imprese sociali, tutte già impegnate con successo nella gestione sostenibile dei rifiuti, nel riuso e nel riciclaggio investendo su un nuovo modello produttivo che dimostra come il passaggio dall’economia lineare a quella circolare sia una strada non solo percorribile, ma già in atto – spiega Andrea Causo, direttore di Legambiente Lombardia–. Attraverso Ecoforum abbiamo messo in luce le migliori, ma non le uniche, esperienze di economia circolare operanti sul nostro territorio, quali esempi di una filiera che potrebbe portare la Lombardia a liberarsi dai rifiuti, arricchendosi invece di materie da riciclare, rigenerare e riutilizzare”.
Se vogliamo continuare a migliorare l’economia, la qualità della nostra vita e l’ambiente, non abbiamo altra strada che porre traguardi ambiziosi. Come quelli richiesti dal pacchetto europeo dell’economia circolare alla differenziazione dei rifiuti pericolosi domestici entro il 2022, della raccolta della frazione biodegradabile da estendere a tutti i comuni entro il 2023, del riciclo del 70% degli imballaggi entro il 2030 o, ancora, la raccolta separata degli indumenti usati. Azioni ed attività che in Lombardia si stanno già concretizzando e che hanno bisogno di continuità, innovazioni, sperimentazioni e nuove responsabilità condivise tra i diversi attori in campo.
Ecoforum
La terza edizione di Ecoforum, promossa da Legambiente Lombardia, si è svolta questa mattina a Palazzo Reale a Milano, con un ricco programma di interventi, coordinato dalla presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto e dal Presidente di Legambiente Stefano Ciafani, con la presenza dell’Assessore Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo.