Ats Val Padana 8mila lettere tra Mantova e Cremona "Torna a pagare!"
Alcuni degli interessati, secondo il reddito Isee, effettivamente avrebbero diritto a prestazioni gratuite. Ma le prestazioni a cui ci si riferisce richiedevano la presentazione del reddito Isee familiare e non individuale.
Ats Val Padana al centro di un vero e proprio rastrellamento verso coloro che si ritenevano esenti dal versamento dal ticket e invece dovevano pagare.
Ats Val Padana rastrellamento ticket non versati
L’Ats ha inviato qualcosa come 8mila conti da saldare a casa di utenti mantovani e cremonesi che, al momento delle prestazioni ricevute, non avevano pagato il ticket ritenendosi esenti. In realtà il ticket andava pagato e l’azienda, su direttiva del Ministero, sta inviando segnalazioni a tutti i pazienti coinvolti dal 2011 al 2015 per farsi versare quanto dovuto.
Code agli uffici
Inevitabilmente gli uffici dell’Ats sono stati presi di mira dagli utenti che si sono recati alla fonte al fine di chiedere spiegazioni o concordare una forma rateale di risoluzione. Molte di queste persone sono pensionate o con redditi modesti, ciò contribuisce a creare nervosismo. Alcuni degli interessati, secondo il reddito Isee, effettivamente avrebbero diritto a prestazioni gratuite. Ma le prestazioni a cui ci si riferisce richiedevano la presentazione del reddito Isee familiare e non individuale. Un cavillo che ha generato il fraintendimento ma che ora rischia di far scoppiare un caso.
La posizione di Ats
“L’Ats non sta agendo con intento sanzionatorio ma in ottemperanza a disposizioni ministeriali e regionali. La recente spedizione è stata massiva per consentire a tutti gli interessati di pagare solamente l’importo del ticket non versato e non incorrere anche nella sanzione. Infatti come da disposizioni regionali di fine dicembre 2017 il pagamento entro il termine del 31 marzo non comporta la sanzione. Inoltre può essere chiesta la rateizzazione, versando la prima rata entro questo termine”. Così dichiara una nota dell’azienda.