Concluso il processo per gli scontri Casapound-Dordoni: 15 condanne e 2 assoluzioni
Emilio Visigalli il 18 gennaio 2015, al termine di Cremonese-Mantova, subì un colpo alla testa che lo fece finire in coma.
Concluso il processo per gli scontri Casapound-Dordoni: 15 condanne e 2 assoluzioni. Emilio Visigalli il 18 gennaio 2015, al termine di Cremonese-Mantova, subì un colpo alla testa che lo fece finire in coma.
Scontri Casapound-Dordoni
Con 15 condanne e 2 assoluzioni si è concluso a Cremona il processo per gli scontri tra militanti del centro sociale Dordoni e quelli di CasaPound. Scontri avvenuti il 18 gennaio 2015 vicino allo stadio Zini al termine del derby tra Cremonese e Mantova.
L'aggressione
Allora si parlò di aggressione fascista e ad essere accusati furono due ragazzi di CasaPound, Guido Vito Taglietti e Gianluca Galli. Pochi giorni dopo, le carte si mischiarono: le indagini – grazie alle immagini di una telecamera comunale e alle intercettazioni – puntarono su altri presunti aggressori, che stavano dalla medesima parte della vittima: i militanti del centro sociale cittadino Dordoni. Vittima dell'aggressione fu Emilio Visigalli, che subì un colpo alla testa che lo fece finire in coma.
Le condanne
Al termine del processo Guido Vito Taglietti di CasaPound è stato condannato a 7 anni e 2 mesi per le ferite inferte al militante del Dordoni, a sua volta condannato a 3 anni e 2 mesi. Dei 17 imputati (dieci di CasaPound e sette del Dordoni), Taglietti è quello che prende la pena più alta. Il suo compagno, Gianluca Galli, è invece stato assolto dall’accusa di tentato omicidio e condannato, per rissa, a 2 anni e 6 mesi di reclusione.
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