Fumate? Dovete conoscere questo posto a Treviglio
Se siete fumatori e abitate tra la Bassa bergamasca, l'Alto cremasco e la Martesana, sappiate che molto probabilmente le vostre sigarette sono passate da questo edificio e dalle mani di due fratelli.
Se siete fumatori e abitate tra la Bassa bergamasca, l’Alto cremasco e la Martesana, sappiate che molto probabilmente le vostre sigarette sono passate da questo edificio e dalle mani di due fratelli. Che ora rischiano il posto di lavoro. Sono Ezio e Renato Bietti, gestori del “Deposito fiscale di tabacchi lavorati” di Treviglio. Che a breve chiuderà.
Ottant’anni al servizio dei Monopoli
Pochi ne hanno sentito parlare, ma la “Eurobid” di via Roggia Vignola a Treviglio è gestita da circa ottant’anni dalla famiglia Bietti. Chiuderà però i battenti il 31 marzo. Il motivo? Ufficialmente una razionalizzazione delle spese da parte della «Logista», la società spagnola che dal 2001, anno della privatizzazione, gestisce la vendita e la distribuzione dei tabacchi in Italia per conto dei Monopoli di Stato. Ma Renato ed Ezio Bietti, che hanno ereditato l’attività dal padre, che a sua volta aveva seguito le orme del nonno, non ne sono molto convinti.
Si rivolgeranno a un legale
Al Giornale di Treviglio hanno raccontato infatti che potrebbe esserci dietro anche altro. “Ci hanno detto che è necessario un taglio delle spese, che porterà alla chiusura di 40 depositi in tutta Italia. In realtà sospettiamo, almeno per quanto riguarda noi, che la ragione siano alcuni dissidi che abbiamo avuto in passato con Logista. Ecco perché il 31 marzo chiuderemo, ma ci rivolgeremo a un legale per capire se è stato fatto tutto a norma. Di certo io ho 59 anni e mio fratello ne ha 61. Non sarà certo facile per noi ricollocarci” ha spiegato Ezio.
Tabacchi, un settore senza crisi
La razionalizzazione sarebbe insomma solo la classica scusa per non rinnovare l’appalto che veniva riconfermato ogni tre anni. “Se c’è un settore che non ha risentito della crisi è quello dei tabacchi” ha sottolineato infatti Ezio Bietti. “In questi anni in cui diverse categorie di commercianti hanno subito pesanti perdite, noi ce la siamo cavata con un 2-3% in meno. Più che altro perché tanti hanno smesso per l’aumento dei prezzi, ma c’è comunque un continuo ricambio che tampona il calo dei clienti. Il settore continua a essere florido, quindi non si capisce il motivo di questo taglio delle spese”.
Cosa cambia?
Ma che ripercussione ci sarà sulle tabaccherie? Sostanzialmente cambierà poco. Chi era abituato a recarsi di persona in via Roggia Vignola per ritirare il proprio ordine settimanale, ora dovrà pagare per la consegna in negozio (cosa che faceva già la maggior parte delle rivendite). E chi, in caso di emergenza, finora poteva fare un ordine aggiuntivo da ritirare di persona, in futuro non dovrà fare altro che richiedere un quantitativo maggiore di sigarette da tenere come scorta”.