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Nella classifica di Forbes dei 79 miliardari italiani c’è anche un cremonese

La Lombardia si attesta come la regione con la maggiore densità di "Paperoni", ospitando oltre un terzo dei nomi in lista

Nella classifica di Forbes dei 79 miliardari italiani c’è anche un cremonese

La redazione di Forbes ha aggiornato il monitoraggio annuale dei grandi patrimoni globali, rilevando che alla fine del 2025 sono 79 gli italiani a possedere un patrimonio superiore al miliardo di dollari. Il censimento evidenzia un incremento di sei unità rispetto alla rilevazione precedente. La somma complessiva dei beni detenuti dai membri in lista è salita dai 339 miliardi di dollari dello scorso aprile agli attuali 357,2 miliardi.

L’eredità di Armani e i nuovi ingressi in graduatoria

L’incremento dei nomi in classifica è legato principalmente alla successione di Giorgio Armani, deceduto il 4 settembre scorso. Il patrimonio dello stilista è stato ripartito tra cinque eredi che fanno oggi il loro ingresso ufficiale nel report. Tra questi, il collaboratore storico e partner Pantaleo Dell’Orco occupa la 39esima posizione con 2,5 miliardi di dollari. Al 72esimo posto, con un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari, si attestano la sorella del fondatore, Rosanna Armani, e i nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana. Segue in 78esima posizione la nipote Roberta Armani, con un miliardo di dollari.

Il sesto nuovo profilo inserito da Forbes è il cinquantenne Filippo Ghirelli, posizionato al 62esimo posto. Residente nel Principato di Monaco, il professionista ha fondato nel 2009 Genera Group, realtà attiva negli investimenti energetici ceduta successivamente alla svizzera Susi Partners. Attraverso Infracorp, l’investitore opera oggi nei comparti dell’intelligenza artificiale, dello spazio e dei trasporti. La testata ricorda inoltre l’operazione della società Mareterra, che ha acquisito il 25% della raffineria indiana Nayara Energy.

Il podio della ricchezza e le prime posizioni

Il vertice della piramide finanziaria italiana resta invariato con il settantenne Giovanni Ferrero. Il leader dell’industria dolciaria ha incrementato il proprio capitale personale, passando dai 38,2 miliardi di dollari della primavera scorsa ai 41,3 miliardi attuali. Al secondo posto si conferma il finanziere Andrea Pignataro, fondatore di Ion Group, con un patrimonio di 36,9 miliardi di dollari.

La terza posizione è occupata dal co-fondatore di Tether, Giancarlo Devasini, il cui capitale è stimato in 22,4 miliardi di dollari. Al quarto posto sale l’imprenditore edile ed editore Francesco Gaetano Caltagirone con 9,8 miliardi di dollari, superando l’amministratore delegato di Tether, Paolo Ardoino, che scivola in quinta posizione con 9,5 miliardi di dollari. In ottava posizione si registra un pari merito tra gli otto eredi di Leonardo Del Vecchio: i figli Claudio Del VecchioMarisa Del VecchioPaola Del VecchioLeonardo Maria Del VecchioLuca Del Vecchio e Clemente Del Vecchio, insieme alla vedova Nicoletta Zampillo e a Rocco Basilico.

C’è anche un Cremonese

Ma nella graduatoria figura anche un Cremonese, si tratta di Giovanni Arvedi che nella classifica stilata da Forbes si trova al 56esimo posto con un patrimonio di 1,8 miliardi di dollari. 

Nato a Cremona da una famiglia attiva nel settore della lavorazione e commercio dei metalli, si legge sul sito dell’azienda, Giovanni Arvedi inizia la sua carriera imprenditoriale nel 1963 fondando le sue prime due aziende, una commerciale – Arvedi Commercio – ed una produttiva – ILTA. Quest’ultima viene dotata sin da subito delle tecnologie più moderne per la fabbricazione di tubi saldati in acciaio al carbonio, tecnologie che nel 1970 estende alla produzione, allora specialistica, dei tubi in acciaio inossidabile. La crescita prosegue nel 1973 con la realizzazione a Cremona dell’Acciaieria Tubificio Arvedi, stabilimento dotato delle tecnologie più avanzate per la produzione di acciaio e di tubi laminati a caldo.

Giovanni Arvedi
“Giovanni Arvedi è il fondatore e proprietario del Gruppo Arvedi, un’acciaieria con sede a Cremona, nel nord Italia”, è il profilo dell’industriale cremonese che si legge su Fobes.com. “Arvedi proviene da una lunga stirpe di metalmeccanici: i suoi antenati possedevano una piccola miniera di rame nel nord Italia nel XVII secolo. Avviò due aziende commerciali e manifatturiere nel 1963 e in seguito aprì un’acciaieria a Cremona nel 1970. Nel gennaio 2022, il Gruppo Arvedi ha acquisito una partecipazione dell’85% nell’acciaieria italiana AST da ThyssenKrupp per un prezzo dichiarato di circa 700 milioni di dollari. L’acquisizione di AST ha portato il fatturato dell’azienda a quasi 8 miliardi di dollari nel 2022, rendendola una delle maggiori acciaierie europee”.

La rappresentanza femminile nella lista 2025

Il rapporto evidenzia anche la presenza di 24 figure femminili tra i 79 nomi totali. La prima per entità patrimoniale è la settantanovenne Massimiliana Landini Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, che occupa il sesto posto assoluto con 8,1 miliardi di dollari.

Seguono nella lista delle principali titolari di grandi capitali Miuccia Prada (21esimo posto con 4,9 miliardi), Giuliana BenettonIsabella SeragnoliMarina BerlusconiAnnalisa DorisMarina PradaSabrina BenettonEleonora BerlusconiBarbara BerlusconiBarbara Benetton e Susan Carol Holland.

Le regioni d’Italia con più miliardari

L’analisi territoriale dei dati Forbes 2025 conferma una distribuzione dei grandi capitali concentrata prevalentemente nel Nord del Paese. La Lombardia si attesta come la regione con la maggiore densità di soggetti oltre il miliardo di dollari, ospitando oltre un terzo dei nomi in lista. La città metropolitana di Milano e le province industriali di Bergamo, Lecco e Monza e della Brianza costituiscono il fulcro di questa concentrazione, trainata dai settori della moda, della finanza e della metalmeccanica.

A seguire si posiziona il Veneto, che grazie ai distretti dell’occhialeria, del tessile e della logistica, vanta un numero elevato di esponenti, inclusi gli otto eredi della famiglia Del Vecchio e i vertici dei gruppi Benetton e Veronesi. Il Piemonte mantiene un peso rilevante grazie alla presenza del vertice assoluto della classifica ad Alba e al polo automobilistico e finanziario torinese.

L’Emilia-Romagna consolida la propria posizione attraverso le fortune legate alla cosiddetta “Motor Valley” e ai distretti della ceramica e del packaging. Figure come il settantottenne Piero Ferrari o il novantenne Romano Minozzi rappresentano la continuità industriale della regione, ora affiancate dai grandi capitali finanziari.

QUI LA CLASSIFICA COMPLETA DEI MILIARDARI SECONDO FORBES.

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