Denunciato per violenza sessuale da 4 donne, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Circolo del Partito Democratico di Rivolta d’Adda richiede le dimissioni immediate del primo cittadino Giovanni Sgroi.
Sindaco sotto accusa
L’intera vicenda prende avvio il 23 maggio 2024 quando il Tribunale di Milano ha disposto un mandato di cattura nei confronti di Giovanni Sgroi, medico e sindaco di Rivolta d’Adda. L’inchiesta, partita dalla denuncia di una donna per violenza sessuale, è coordinata dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, ed è stata poi affidata ai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.
Alla prima segnalazione se ne aggiunsero subito altre tre, mentre complessivamente le accuse riguardano nove donne. Secondo quanto riferito dalle vittime – attualmente quattro donne di 24, 34, 35 e 43 anni che hanno sporto denuncia – gli episodi si sarebbero verificati durante le visite nell’ambulatorio di Pozzuolo, dove il medico settantenne riceveva i propri pazienti.
Dalle testimonianze emergono comportamenti descritti come invasivi, messi in atto dal professionista – sposato e padre di una figlia – che avrebbe palpeggiato le parti intime delle pazienti mentre eseguiva ecografie addominali, senza indossare guanti.
L’arresto ebbe conseguenze immediate anche sul piano istituzionale: il prefetto di Cremona, informato della misura cautelare, sospese Sgroi dalla carica di primo cittadino, aprendo un procedimento che scosse profondamente la comunità di Rivolta d’Adda.
Richiesta di dimissioni
Ad oggi, il Circolo del Partito Democratico, a ridosso della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ha avanzato richieste precise: le dimissioni del sindaco. Secondo il PD, il primo cittadino deve lasciare l’incarico; in caso contrario, dovrebbe essere la stessa maggioranza a rimettere il proprio mandato.
“Secondo quanto riportato dagli organi di informazione, il processo a carico del sindaco prenderà avvio il 12 dicembre 2025. I suoi difensori avrebbero annunciato l’intenzione di chiedere un rinvio a giudizio e hanno inoltre dichiarato che è in corso un «tentativo di accordo risarcitorio nei confronti delle quattro donne che lo hanno denunciato», affinché l’eventuale condanna possa tenerne conto.
Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non possiamo ignorare quanto sta accadendo. È inaccettabile celebrare il 25 novembre a Rivolta d’Adda come se il sindaco non stesse cercando un accordo economico con quattro donne che lo hanno denunciato per violenza sessuale. Non è più possibile far finta di nulla.
In vista della seduta del Consiglio Comunale di lunedì 24 novembre 2025 alle ore 20:30, chiediamo con forza che la maggioranza ponga fine al silenzio che mantiene ormai da sei mesi e che fornisca alla cittadinanza la sua posizione rispetto alla vicenda. È necessario prendere atto della gravità dei fatti e trarne le conseguenze politiche: il sindaco deve dimettersi. In caso contrario, sia la stessa maggioranza a rimettere il proprio mandato”, conclude Daniele Cantarini, Segretario del Circolo PD di Rivolta d’Adda.