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Qualità della vita 2025: Cremona al 39esimo posto, migliora l’istruzione e peggiora la sicurezza

Nella norma, invece, i dati sull'ambiente e sul lavoro. A livello regionale, è settima su dodici province

Qualità della vita 2025: Cremona al 39esimo posto, migliora l’istruzione e peggiora la sicurezza

È stata pubblicata l’edizione 2025 della Classifica della Qualità della Vita. Elaborata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, restituisce un’Italia che peggiora leggermente, ma allo stesso tempo si mostra meno polarizzata rispetto al passato.

La media generale perde 30 punti rispetto al 2024, segnale di una flessione complessiva, ma la forbice tra vertici e fondo della graduatoria tende a ridursi. Milano regna incontrastata, ultima Caltanissetta. E Cremona?

Qualità della vita 2025, Milano al primo posto

Nella classifica, si conferma al primo posto con 1000 punti Milano grazie alla dotazione di servizi, alla ricchezza diffusa, alla gestione delle infrastrutture e alla vitalità del tessuto produttivo. L’ombra, tuttavia, rimane quella della sicurezza: il capoluogo lombardo è di nuovo ultimo per numero di reati e denunce, restando la città percepita come meno sicura d’Italia.

Sul podio la affiancano Bolzano, stabile al secondo posto, e Bologna che conquista la terza posizione, segno di un avanzamento costante nella qualità dei servizi e del contesto urbano. Firenze e Monza Brianza completano un quadro in cui il Nord mantiene saldamente le sue posizioni migliori.

Non si tratta però di un’Italia immobile. La novità più significativa arriva dalle città intermedie. Lucca compie un balzo straordinario di 27 posizioni, mentre Rimini e Ascoli Piceno si inseriscono con forza nella parte alta della classifica. E Cremona?

Cremona 39esima: bene sicurezza, male turismo

La città di Cremona si colloca nella parte medio-alta della classifica. Con un totale di 657 punti, occupa infatti il 39esimo posto della graduatoria Qualità della Vita su 107 realtà. Il dato è piuttosto positivo anche se, rispetto a quello ottenuto nel 2024, quando si trovava al 25esimo posto, sono state perse ben quattordici posizioni.

Lo studio è articolato in nove aree tematiche che includono affari, lavoro, ambiente, istruzione, popolazione, sicurezza, reddito e salute. Proprio per quanto riguarda questi ultimi tre ambiti, la provincia cremonese ha perso terreno. In materia sanità quest’anno è 47esima, ma l’anno scorso era 28esima.

In termini di ricchezza, sono state perse 22 posizioni e dal decimo è scivolata al 32esimo posto. Negativi anche i dati sulla sicurezza e sul turismo in cui Cremona è alla 86esima posizione. Nella norma, invece, i dati sull’ambiente e sul lavoro in cui siamo 16esimi. Migliorano invece l’istruzione e i reati.

Scopri la graduatoria cremonese categoria per categoria, nella colonna “variazione” potete vedere se ogni città è salita oppure scesa rispetto all’anno scorso e anche di quante posizioni:

Categoria Posizione Punteggio Variazione
 Ambiente  32  606  -2
 Istruzione  56  516  +11
 Lavoro  16  867  -2
 Popolazione  42  476  -12
 Reddito e  Ricchezza  32  658  -22
 Salute  47  588  -21
 Sicurezza  22  706  -20
 Turismo  86  214  -4
 Reati  56  713  +9
 Generale  39  657  -14

 

Settima a livello regionale

Il quadro per Cremona rimane stabile se rapportiamo la città con il resto della Lombardia. Si tratta infatti della settima provincia migliore della Regione per qualità della vita. Fanalini di coda insieme a Pavia ci sono Lodi al penultimo posto e Sondrio al terzultimo mentre brillano Milano e Monza Brianza.

Si segnalano poi l’exploit di Lecco che avanza di dieci posizione e il downgrade di Cremona che cala di quattordici posti. La classifica regionale, anche qui c’è la colonna variazione:

Città Posizione Punteggio Variazione
 Milano  1  1000           0
 Monza  Brianza  5  890         -2
 Bergamo  16  777         -1
 Brescia  20  765         -8
 Lecco  22  737       +10
 Mantova  33  684         -2
 Cremona  39  657        -14
 Como  42  641          0
 Varese  43  639         -2
 Sondrio  44  629         -6
 Lodi  50  609         -1
 Pavia  58  533        -8

 

Migliorano le città medie, male il Sud

Uscendo dai confini cremonesi, i dati evidenziano un’Italia molto dinamica. La novità più significativa arriva dalle città intermedie. Lucca compie un balzo straordinario di 27 posizioni, mentre Rimini e Ascoli Piceno si inseriscono con forza nella parte alta della classifica.

Al contrario, alcune realtà tradizionalmente solide arretrano in modo brusco: Gorizia scende di 26 posizioni e Pordenone passa dalla nona alla ventitreesima. La fotografia generale mostra che soltanto 60 delle 107 province italiane possono vantare una qualità della vita definita buona o accettabile, un numero inferiore rispetto agli anni precedenti.

Il Nord e il Centro rimangono le aree più performanti, pur con un lieve rallentamento nel Nord-Ovest, mentre il Sud continua a soffrire. Nel Mezzogiorno migliorano territori come Cagliari e Lecce, un tempo considerati incapaci di compiere avanzamenti significativi. Tuttavia, queste eccezioni non bastano a colmare il divario strutturale.

Caltanissetta si conferma ultima. Al penultimo posto c’è Crotone, che scivola ancora più in basso rispetto al 2024, e Reggio Calabria è terzultima. Anche Foggia e Agrigento si collocano tra le province con i livelli più bassi di vivibilità, delineando un Sud interno e insulare ancora attraversato da fragilità profonde.

LA CLASSIFICA NAZIONALE: Qualità della vita 2025: si vive bene solo in 60 città su 107, Milano rimane al primo posto