Anche il cardinal Zuppi affonda su Chiara Ferragni: "Vittime del loro meccanismo"

"Le vicende dei Ferragnez da un certo punto di vista sono emblematiche perché sono loro stessi tragicamente vittime del loro meccanismo".

Anche il presidente della Cei e cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi dice la sua sulle vicende che vedono protagonisti la cremonese Chiara Ferragni e Fedez. E non ci va per il sottile.

Il cardinale Zuppi affonda contro i Ferragnez: "Vittime del loro meccanismo"

Che per la cremonese trapiantata a Milano, Chiara Ferragni, sia un periodo nero è un dato di fatto. Negli ultimi giorni è arrivata anche la notizia di rinvio a giudizio per truffa aggravata.

Ma a peggiorare le cose ci si è messo anche Fabrizio Corona che, con le sue pesanti rivelazioni, ha - di fatto - messo in discussione tutto il castello su cui la ex coppia The Ferragnez, aveva costruito la propria narrazione. Una famiglia, raccontata ed esposta a mezzo social (figli minorenni compresi) apparentemente perfetta. Dopo il divorzio è stato chiaro che non fosse tutto oro quello che, ostinatamente, volevano far luccicare. 

Ma le ultime rivelazioni, in cui è emersa una girandola di presunti amanti (parzialmente ammessa dallo stesso Fedez) e di situazioni non di certo idilliache all'interno del rapporto, confermano quanto quello storytelling fosse falso anche prima della crisi.

L'affondo del cardinal Zuppi

Per comunicare in maniera efficace serve "empatia, capacità di raccontare qualcosa che non sia un inutile zuccherone" ma di affrontare i problemi e la realtà con "speranza, che è forza, non è eludere i problemi".

Così Zuppi, intervenendo all'incontro dal titolo 'La deontologia nell'informazione e giornalisti con un linguaggio di speranza' all'Istituto Veritas Splendor.

"Le vicende dei Ferragnez da un certo punto di vista sono emblematiche – ha detto sorridendo – perché sono loro stessi tragicamente vittime del loro meccanismo. Se si pensa che hanno centinaia di migliaia di follower, di persone che guardano dal buco della serratura ogni giorno quello che fanno, fa drammaticamente sorridere. Noi però dobbiamo comunicare qualcosa di molto più bello, che comunichi speranza", ha commentato Zuppi.