Casalmaggiore e la tangenziale che non c'è, sit-in di protesta per la sicurezza e il futuro del territorio
Sindaci e cittadini uniti sotto le finestre del presidente Mariani: “Serve una svolta nei collegamenti viari”
Manifestazione per la tangenziale di Casalmaggiore. Sindaci e cittadini uniti sotto le finestre del presidente Mariani: “Serve una svolta nei collegamenti viari”. La manifestazione, un "Omaggio alle vittime dell'Asolana", è stata organizzata in particolar modo per ricordare le numerose vittime che hanno perso la vita lungo questa strada, l'ultima in ordine di tempo proprio nella serata di domenica 19 gennaio 2025.
Casalmaggiore e la tangenziale che non c'è
Un sit-in pacifico ma determinato ha animato ieri mattina, lunedì 20 gennaio 2025, in Corso Vittorio Emanuele, sotto le finestre dell’ufficio del presidente della Provincia di Cremona, Roberto Mariani. A radunarsi sono stati cittadini e amministratori locali, uniti nella richiesta di una tangenziale per Casalmaggiore, ritenuta una priorità non più rinviabile.
Una manifestazione che vuole sottolineare non solo le problematiche legate alla sicurezza, ma anche i gravi rischi per la salute derivanti dalle emissioni e dal traffico pesante che percorre quotidianamente la strada.
Tra i promotori della manifestazione, organizzata dalla consigliera comunale di Casalmaggiore Annamaria Piccinelli, figuravano anche il sindaco di San Giovanni in Croce Pier Guido Asinari, la consigliera provinciale Valeria Patelli e l’assessore Massimo Mori. Il messaggio dei manifestanti è stato chiaro: la tangenziale è essenziale per ridurre il traffico pesante nei centri abitati e migliorare la qualità della vita.
L’intervento del presidente Mariani
Il presidente Mariani non ha esitato a confrontarsi direttamente con i manifestanti. Dopo averli raggiunti, ha invitato una delegazione a salire nel suo ufficio per discutere del problema.
“La tangenziale di Casalmaggiore è una priorità per questa amministrazione – ha dichiarato Mariani –. I 13 milioni di euro attualmente disponibili non bastano per risolvere tutto, ma rappresentano un passo avanti, coprendo circa il 40% del fabbisogno complessivo”.
Mariani ha riconosciuto che il territorio casalasco è stato storicamente penalizzato nei finanziamenti rispetto ad altre aree della provincia, ma ha promesso un cambio di rotta.
“Dobbiamo cercare ulteriori risorse per completare l’opera e restituire dignità a questa zona”, ha concluso.
Un problema condiviso
Il sindaco di San Giovanni in Croce, Pier Guido Asinari, ha colto l’occasione per evidenziare un problema analogo nel suo comune, attraversato ogni giorno da migliaia di veicoli.
“Anche noi avremmo bisogno di una tangenziale. Bisogna coordinarsi tra i comuni interessati, da Casalmaggiore a Piadena, per elaborare un progetto condiviso che riduca l’impatto del traffico pesante sui centri abitati”, ha dichiarato.
Asinari ha sottolineato la necessità di un lavoro sinergico tra amministrazioni locali per trovare una soluzione viabilistica che favorisca lo sviluppo economico e la vivibilità.
Le prospettive future
Annamaria Piccinelli, consigliera comunale di Casalmaggiore e organizzatrice della manifestazione, ha chiuso l’incontro con un appello al Governo regionale e nazionale.
“Il recente trasferimento di risorse del Piano Marshall di Regione Lombardia è un segnale positivo, ma servono almeno altri 20 milioni di euro per realizzare una variante bassa, sostenibile e meno impattante. Non possiamo più permetterci di rimanere indietro rispetto ad altre province”.
Secondo Piccinelli, il dialogo aperto con l’amministrazione provinciale e la disponibilità mostrata dal presidente Mariani rappresentano un primo passo incoraggiante. Ora spetta ai sindaci e alle istituzioni mantenere alta l’attenzione sul tema e unire le forze per ottenere i fondi necessari.
La manifestazione di ieri non è stata solo una protesta, ma un segnale di unità. La strada per ottenere la tangenziale di Casalmaggiore potrebbe essere ancora lunga, ma l’impegno condiviso dei cittadini e delle istituzioni locali sarà fondamentale per dare una risposta concreta alle esigenze di un territorio che da troppo tempo attende soluzioni.