intervento chirurgico straordinario

Chirurgia da sveglio su paziente non vedente: "Per la prima volta in sala operatoria abbiamo comunicato con il tatto"

Teseo, 65 anni, ha collaborato con i medici per 40 minuti, dimostrando una forza d’animo straordinaria

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Chirurgia da sveglio su paziente non vedente

"Per la prima volta in sala operatoria abbiamo comunicato con il tatto": eseguito intervento di chirurgia da sveglio su paziente non vedente al Maggiore di Cremona.

Chirurgia da sveglio su paziente non vedente

Un intervento chirurgico straordinario ha avuto luogo nei giorni scorsi all'ospedale di Cremona, dove il signor Teseo, 65 anni, ha affrontato una delicata operazione cerebrale con la tecnica innovativa della chirurgia da sveglio. Nonostante fosse non vedente dal 2014 a causa di una patologia oculare, Teseo ha collaborato attivamente con i medici per oltre 40 minuti durante l'intervento, mostrando una forza d'animo e una determinazione impressionanti.

100° intervento a Cremona

L’équipe di Neurochirurgia dell’ospedale, diretta dal dottor Antonio Fioravanti, ha eseguito questo intervento con un'alta precisione, raggiungendo un traguardo significativo: il centesimo intervento realizzato con questa tecnica all’avanguardia. Un numero che evidenzia l’esperienza e la professionalità di un team che ha fatto della chirurgia da sveglio un pilastro del proprio lavoro.

Il video dell'intervento:

 

Un’operazione complessa

La patologia di Teseo era localizzata in una delle aree più delicate del cervello: l’area fronto-temporale insulare, fondamentale per il linguaggio e il movimento. L'emisfero di sinistra, che ospita queste funzioni vitali, era coinvolto dalla lesione, rendendo cruciale il mantenimento delle sue capacità motorie e linguistiche durante l'intervento.

"La nostra priorità era preservare le abilità linguistiche e motorie del signor Teseo" ha dichiarato il dottor Fioravanti. "La chirurgia da sveglio, che abbiamo scelto in questo caso, ci ha permesso di monitorare costantemente queste funzioni mentre rimuovevamo il tumore, garantendo una maggiore sicurezza nell'esecuzione dell'intervento".

La scelta della chirurgia da sveglio, che permette al paziente di rimanere vigile durante l'operazione, è stata fatta anche per un altro motivo: la necessità di ridurre al minimo i rischi legati a danni permanenti. Il signor Teseo, infatti, ha potuto comunicare con i medici durante l'operazione, permettendo loro di intervenire prontamente in caso di necessità.

Chirurgia da sveglio su paziente non vedente

Comunicazione attraverso il tatto

Il supporto emotivo e psicologico del team è stato fondamentale. La neuropsicologa Sara Subacchi ha spiegato che, data la condizione di non vedente del paziente, la comunicazione è avvenuta principalmente attraverso il tatto.

"Gli parlavo tenendogli la mano per rassicurarlo, un’esperienza unica nella mia carriera", ha raccontato Subacchi. L'intervento, seppur lungo e complesso, è stato affrontato con calma da Teseo, che non si è mai lamentato e ha dimostrato una resistenza straordinaria.

La collaborazione tra i diversi professionisti è stata essenziale per il successo dell’operazione.  "Ogni intervento è un lavoro di squadra", ha sottolineato Fioravanti, evidenziando l’importanza di un team che comprende neurochirurghi, neuropsicologi, tecnici di neurofisiologia e neuroanestesisti. Grazie a questa sinergia, il risultato è stato positivo: Teseo è stato dimesso qualche giorno dopo l’intervento e, fortunatamente, potrà trascorrere il Natale a casa con la sua famiglia.

La chirurgia da sveglio

La chirurgia da sveglio, praticata ormai da sei anni a Cremona, è una tecnica altamente personalizzata. Ogni intervento viene studiato nei minimi dettagli per adattarsi alle esigenze del singolo paziente.

"In un caso come questo, dove il paziente è non vedente, è ancora più importante creare un ambiente confortevole", ha dichiarato la neuropsicologa.

"L’obiettivo è ridurre lo stress e l’ansia, per garantire che il paziente possa collaborare attivamente senza sentirsi disorientato".

L'equipe in sala operatoria

Al fianco del dottor Antonio Fioravanti c’erano: Carmine D’Onofrio e Omar Porrini Prandini (Neurochirurghi), Elena Grappa (Neuroanestesista), Sara Subacchi (Neuropsicologa), William Mariani e Claudia Dilda (Infermieri strumentisti), Silvia Mazzoni e Martina Falco (Nurse di anestesia) e Giusi Vitale (Tecnico di neurofisiologia).

L'equipe medica
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