MONITORAGGIO COSTANTE

Allerta Aviaria nel Cremonese, scoperto focolaio in un allevamento di tacchini

L'Ats Valpadana ha emesso un’ordinanza di protezione e sorveglianza nel raggio di 10 chilometri dal focolaio

Allerta Aviaria nel Cremonese, scoperto focolaio in un allevamento di tacchini
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Scoperto un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di tacchini in provincia di Cremona: avviate le misure di contenimento.

Focolaio di influenza aviaria

Giovedì scorso, 10 ottobre 2024, è stato scoperto un focolaio di influenza aviaria in un allevamento di tacchini della provincia di Cremona. Il giorno successivo quindi l’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) Valpadana ha emesso un’ordinanza di protezione e sorveglianza a Casaletto di Sopra, dove ha sede l'allevamento contaminato. Le misure di contenimento sono state attuate, con l’auspicio che la situazione resti sotto controllo.

Misure di contenimento

Attualmente, nell’allevamento sotto sorveglianza si trovano oltre 70mila tacchini. Gli esperti veterinari dell’Ats effettueranno prelievi giornalieri per monitorare la diffusione del virus negli altri capannoni dell'azienda, che ha attuato tutte le procedure necessarie per garantire il contenimento del focolaio. Tuttavia, una volta debellato il virus, ci vorrà un mese per possa riprendere l'attività produttiva dell’allevamento.

Le restrizioni non riguardano solo l’allevamento, ma anche i comuni entro un raggio di dieci chilometri, che includono Offanengo, Romanengo, Ticengo, Salvirola, Izano, Fiesco, Sergnano, Capralba, Crema e Madignano.

La malattia

L'influenza aviaria, malattia che colpisce principalmente gli uccelli selvatici, può diffondersi attraverso le feci e rappresentare un serio rischio per gli uccelli domestici. Sebbene gli uccelli selvatici non mostrino solitamente sintomi, sono considerati serbatoi del virus.

I virus influenzali di tipo A possono colpire anche altre specie animali, come maiali, cavalli e cani, e in rari casi, anche l’uomo.

L'uomo può infettarsi con il virus dell'aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti o con le loro escrezioni ma non c'è alcun rischio di trasmissione attraverso il consumo di carne o uova.

La gravità dei sintomi negli uccelli varia in base alla patogenicità del ceppo virale e alla specie colpita; i tacchini, in particolare, risultano molto sensibili a questa malattia. 

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