Minacce, pedinamenti e intimidazioni per un presunto debito: due uomini arrestati
Nonostante i due non avessero una residenza fissa, sono stati rintracciati grazie a un'accurata analisi delle tracce digitali e a un'attenta attività di pedinamento
La Polizia di Stato di Cremona ha arrestato due cittadini albanesi indagati per atti persecutori, tentata estorsione e lesioni personali aggravate commesse nei confronti di un giovane italiano. La vicenda nasce da un presunto debito che i due avrebbero tentato di riscuotere.
Due arrestati
Nella serata di venerdì 16 agosto 2024, la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini albanesi, accusati di atti persecutori, tentata estorsione e lesioni personali aggravate nei confronti di un giovane italiano.
Minacce, pedinamenti e intimidazioni
Secondo le indagini, la vittima sarebbe stata sottoposta a continui pedinamenti, intimidazioni e minacce per quasi due anni. Tra i metodi utilizzati dai due uomini per spaventare la vittima, anche una pistola, successivamente rivelatasi a salve, e una serie di contatti indesiderati culminati in un violento pestaggio avvenuto all'inizio del mese di agosto.
Il presunto debito
Le radici di questo incubo per il giovane italiano sarebbero legate a un presunto debito che i due cittadini albanesi avrebbero tentato di riscuotere con metodi intimidatori. Tuttavia, il vero obiettivo degli aggressori sembrava essere la pressione psicologica esercitata sulla vittima affinché ritirasse le denunce già presentate contro di loro, che mettevano in luce la sua condizione di persecuzione.
Rintracciati nel Bresciano
A seguito di queste segnalazioni, è stata avviata un’indagine dalla Procura della Repubblica di Cremona, che ha portato alla decisione del Giudice per le Indagini Preliminari di emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nonostante i due uomini non avessero una residenza fissa, la Squadra Mobile è riuscita a rintracciarli grazie a un'accurata analisi delle tracce digitali e a un'attenta attività di pedinamento. I due sono stati fermati nei pressi di Manerbio, nel Bresciano, mentre viaggiavano in auto.
Trovati con pistola e taglierino
Durante il controllo, uno degli arrestati è stato trovato in possesso di una pistola a salve, nascosta alla cintola, mentre un taglierino con una lama di 9 cm è stato rinvenuto all'interno del veicolo. L'uomo che aveva in uso l’auto è stato denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
Dopo gli atti formali redatti presso la Questura, entrambi gli indagati sono stati trasferiti alla casa circondariale di Cremona, dove rimarranno a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per ulteriori accertamenti.