Evasione fiscale e 26 lavoratori in nero, sequestrati beni per 310mila euro a società cremonese
L'indagine ha rivelato evasioni fiscali per un ammontare complessivo di oltre 1.200.000 euro
La Compagnia della Guardia di Finanza di Crema ha concluso un'operazione significativa in collaborazione con la Procura della Repubblica di Cremona, sequestrando disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore totale di circa 310.000 euro a una società attiva nel settore delle materie plastiche. L'indagine ha rivelato evasioni fiscali per un ammontare complessivo di oltre 1.200.000 euro, portando anche la scoperta di lavoro non dichiarato per 26 dipendenti.
Sequestro per 310mila euro
Un'importante indagine condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Crema ha portato al sequestro di disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore complessivo di circa 310mila euro presso una società operante nel settore dell’assemblaggio di materie plastiche con sede in provincia di Cremona. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cremona, è scaturita da una verifica fiscale delle Fiamme Gialle, che ha evidenziato gravi omissioni nelle dichiarazioni fiscali della società nel corso degli anni.
Amministratori denunciati
Secondo quanto emerso, la società avrebbe omesso di presentare le necessarie dichiarazioni fiscali, con un'evasione di imposte sui redditi stimata in oltre 780mila e un'IVA non versata pari a oltre 420mila euro, tra gli anni 2017 e 2023. La somma totale di base imponibile sottratta a tassazione è stata quantificata in circa 3.400.000 euro. Gli amministratori della società sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cremona con l'accusa di omessa dichiarazione.
26 lavoratori in nero
Oltre alle questioni fiscali, durante le indagini è stato anche scoperto che la società aveva impiegato illegalmente 26 lavoratori non dichiarati, per i quali non era stata fornita la necessaria comunicazione obbligatoria di instaurazione del rapporto di lavoro. Per questa violazione, è stata contestata una sanzione amministrativa di 70.200 euro.